Il mondo dell’astronomia è in fermento per la scoperta di un nuovo asteroide, denominato 2024 BX1, avvenuta grazie all’occhio attento dell’astronomo ungherese Krisztián Sárneczky. Questo piccolo corpo celeste, individuato per la prima volta il 20 gennaio 2024, ha attirato l’attenzione della comunità scientifica per la sua traiettoria di impatto con la Terra. Sárneczky, che lavora presso l’Osservatorio Konkoly e utilizza il telescopio Schmidt da 60 cm della Piszkéstető Mountain Station, ha individuato l’asteroide quando aveva una magnitudine apparente di +18,0. La sua scoperta è stata immediatamente segnalata nella NeoCp, la pagina di conferma degli oggetti vicini alla Terra, con la sigla Sar2736.
La conferma dell’impatto
Dopo la segnalazione di Sárneczky, diversi osservatori europei hanno iniziato a monitorare l’asteroide per confermare la sua esistenza e traiettoria. Tra questi, l’osservatorio Oberfrauendorf e diversi osservatori italiani, come quello di San Marcello Pistoiese e lo Schiaparelli Observatory di Varese, hanno contribuito a confermare la scoperta. L’immagine di 2024 BX1 ottenuta dall’Osservatorio Schiaparelli, circa un’ora e ventitré minuti dopo la scoperta, mostrava l’asteroide con una magnitudine apparente di +16,5.
La previsione dell’impatto
La comunità scientifica è stata messa in allerta da un’email inviata da Peter Birtwhistle sulla Minor planet mailing list, che annunciava l’imminente impatto dell’asteroide con l’atmosfera terrestre. La previsione, basata sull’utilizzo del software Find Orb, è stata confermata anche da altri sistemi di allerta rapida degli impatti, come Scout del Jpl, MeerKat dell’Esa e NeoScan system della SpaceDys di Pisa. Quest’ultimo, con soli sette dati astrometrici, aveva già indicato una probabilità d’impatto del 100% per Sar2736.
L’impatto e la ricerca delle meteoriti
Come previsto, l’asteroide è entrato in atmosfera il 21 gennaio 2024, circa 60 km a ovest di Berlino, generando un bolide che è stato osservato da diversi punti di osservazione. Nonostante non sia stato possibile triangolare il fenomeno con le camere all-sky della rete Fripon, una stazione di Ketzur ha registrato una detection singola. Poco dopo l’impatto, l’asteroide ha ricevuto la designazione ufficiale di 2024 BX1 dal Minor Planet Center e la sua orbita è stata classificata come tipica di un oggetto Apollo.
Il recupero delle meteoriti
Grazie al lavoro dei ricercatori cechi Pavel Spurný, Jiří Borovička e Lukáš Shrbený, che gestiscono la European Fireball Network, è stato possibile triangolare la traiettoria del fireball e avviare la ricerca delle meteoriti al suolo. Lo strewn field, ovvero l’area di dispersione delle meteoriti, si è rivelato essere relativamente compatto e lungo circa 3 km, situato a ovest della cittadina tedesca di Nauen. Il terreno pianeggiante ha facilitato il recupero di alcuni frammenti, che sono stati trovati da ricercatori del Museo di scienze naturali di Berlino, della Libera Università di Berlino e del Centro aerospaziale tedesco.
L’analisi delle meteoriti
I frammenti recuperati, delle dimensioni di una noce, sono attualmente sospettati di essere meteoriti dell’asteroide 2024 BX1. Nei prossimi giorni, questi campioni verranno esaminati nei laboratori del Museo per verificarne la composizione chimica e l’origine. Grazie all’orbita eliocentrica determinata prima dell’impatto, sarà possibile indagare anche l’origine dinamica di queste meteoriti, che potrebbero aggiungersi alle sole 50 meteoriti conosciute al mondo che possiedono un “pedigree” su un totale di 70mila meteoriti raccolte.