Il Palacio de Cortés, situato nella città di Cuernavaca in Messico, è stato per lungo tempo un luogo di grande interesse storico e culturale. Tuttavia, una recente scoperta ha portato alla luce un errore storico di notevole importanza. Si è sempre creduto che uno scheletro esposto all’interno del palazzo fosse quello di un monaco spagnolo, ma nuove analisi hanno rivelato che in realtà si tratta molto probabilmente dei resti di una donna azteca.
Il terremoto di Puebla e il progetto di restauro
Il Palacio de Cortés è stato danneggiato dal terribile terremoto di Puebla nel settembre del 2017, il che ha dato il via a un progetto di restauro per riportare l’edificio al suo antico splendore. Durante i lavori di restauro, gli antropologi dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH) del Messico hanno deciso di esaminare nuovamente i resti del presunto monaco sepolto nel palazzo.
La vera identità dello scheletro
Per molti anni si è creduto che il corpo appartenesse a un monaco spagnolo di nome Juan Leyva, ma la sua identità non è mai stata certa. Tuttavia, le nuove analisi hanno portato a una svolta significativa. L’usura dei denti indica che la persona aveva tra i 30 e i 40 anni al momento della morte e, nonostante le vertebre deformate, non sono state trovate prove di malattie nello scheletro, lasciando incerta la causa della morte.
Le dimensioni dello scheletro e la datazione
Basandosi sulla dimensione dell’omero (osso del braccio superiore), i ricercatori suggeriscono che la persona fosse alta circa 147 centimetri. La forma più ampia del bacino mostra chiaramente che lo scheletro era femminile. Inoltre, lo studio suggerisce che il corpo risale a un’epoca compresa tra il 1450 e il 1500 d.C. Poiché i colonizzatori europei non arrivarono nel Messico moderno fino al 1511 d.C., possiamo presumere con sicurezza che questo non sia il corpo di un uomo spagnolo.
L’appartenenza a un gruppo pre-ispanico
I ricercatori sostengono che la persona appartenesse a un gruppo pre-ispanico, molto probabilmente al popolo Tlahuica del Messico centrale. Il Palacio de Cortés fu costruito dagli spagnoli solo negli anni ’20 del 1500, quindi sembra che la struttura sia stata edificata attorno a questa tomba preesistente di un’epoca precedente.
“È più legato a una sepoltura pre-ispanica, che potrebbe appartenere al periodo di contatto o precedente”, ha affermato Jorge Angulo, archeologo dell’INAH. Ha aggiunto che la teoria precedente non aveva senso perché era molto strano “che un religioso fosse sepolto fuori dalla sua comunità, ancor più che il suo sistema di sepoltura non fosse associato ai canoni cattolici dell’epoca”.
Alla luce di questo lavoro, la mostra archeologica è stata recentemente riaperta con un nuovo certificato, che afferma che la sepoltura apparteneva a una “donna Tlahuica”.