La rappresentazione della Terra su una mappa bidimensionale è sempre stata una sfida per i cartografi. La difficoltà principale risiede nel fatto che il nostro pianeta è tridimensionale e, di conseguenza, qualsiasi tentativo di trasporlo su una superficie piatta comporta inevitabilmente delle distorsioni. Le mappe che comunemente utilizziamo, basate sulla proiezione di Mercatore, sono un esempio lampante di come la realtà possa essere alterata in favore di una rappresentazione più comoda per la navigazione, ma meno fedele alla realtà delle dimensioni e delle forme dei continenti.
La proiezione di Mercatore
La proiezione di Mercatore, ideata dal cartografo Gerardus Mercator nel 1569, è una proiezione cilindrica che prevede di inserire il globo terrestre all’interno di un cilindro e di proiettare ogni punto della superficie terrestre su un punto corrispondente del cilindro. Questo tipo di proiezione è particolarmente utile per la navigazione, in quanto permette di rappresentare i percorsi di navigazione costante come segmenti rettilinei, riducendo la necessità di correggere la rotta a causa della curvatura terrestre. Tuttavia, questa proiezione comporta una distorsione significativa delle dimensioni e delle forme, soprattutto nelle aree vicine ai poli, dove le terre emerse appaiono molto più grandi di quanto non siano in realtà.
La ricerca di una mappa più accurata
Nel corso degli anni, sono state proposte diverse alternative alla proiezione di Mercatore, come la proiezione di Winkel-Tripel, che si è dimostrata la migliore in termini di minori distorsioni. Tuttavia, anche questa proiezione non è esente da difetti, come il “taglio di confine” nell’Oceano Pacifico, che fa apparire la distanza tra Hawaii e Asia maggiore di quanto non sia in realtà.
Una nuova mappa bidimensionale della Terra
Recentemente, un team di ricercatori guidato da Richard Gott, professore emerito di astrofisica presso l’Università di Princeton, ha deciso di creare una nuova mappa bidimensionale della Terra, ispirandosi a una mappa realizzata da Buckminster Fuller, che preservava le dimensioni reali dei paesi e delle aree, ma introduceva grandi spazi vuoti tra paesi vicini e divideva alcuni in due.
La mappa a due lati
L’idea del team era quella di creare una mappa a due lati, mostrando o l’emisfero orientale e occidentale o l’emisfero settentrionale e meridionale. Nella mappa dell’emisfero settentrionale-meridionale, il bordo della mappa coincide in modo abbastanza preciso con l’equatore, e entrambe le versioni non presentano tagli di confine.
La mappa più accurata della Terra
Utilizzando questa mappa, è possibile misurare le distanze tra due punti con maggiore precisione rispetto a qualsiasi altra mappa, in quanto include meno errori di distanza. Secondo il sistema di punteggio sviluppato dal team, si tratta della mappa più accurata della Terra in formato bidimensionale.