La ricerca nel campo della farmacologia ha fatto un passo avanti significativo grazie a uno studio condotto presso la Scuola di Medicina Icahn di Mount Sinai. Gli scienziati hanno scoperto che l’asenapina, un farmaco antipsicotico, potrebbe agire attraverso il recettore TAAR1, rivelando differenze cruciali tra il TAAR1 umano e quello dei roditori. Questa scoperta suggerisce nuove strade per il trattamento dei disturbi da uso di sostanze e dei disturbi neuropsichiatrici, nonché per ripensare le strategie di sviluppo dei farmaci.
Il ruolo del recettore TAAR1
Il recettore TAAR1 è una proteina cerebrale nota per regolare la segnalazione della dopamina nei principali percorsi di ricompensa del cervello. Lo studio ha evidenziato che esistono differenze significative tra il TAAR1 umano e quello dei roditori, su cui di solito vengono testati i farmaci. Questo suggerisce la necessità di considerare le differenze specifiche di specie nelle interazioni farmaco-recettore e di indagare ulteriormente su come l’asenapina influenzi l’organismo, come passi verso potenziali miglioramenti terapeutici.
Asenapina e attivazione del TAAR1
Gli scienziati di Mount Sinai Icahn hanno utilizzato la CryoEM per ottenere immagini dettagliate di come i farmaci possano legarsi al recettore TAAR1. Hanno scoperto che l’asenapina, un farmaco antipsicotico, attiva inaspettatamente il TAAR1, il che potrebbe contribuire agli effetti terapeutici dell’asenapina. Questa scoperta potrebbe aprire nuove possibilità per il suo potenziale in altre applicazioni terapeutiche legate al TAAR1, come il suo uso nei disturbi da uso di sostanze, nonché lo sviluppo di nuovi farmaci basati sull’asenapina.
Implicazioni per lo sviluppo di nuovi farmaci
Differenze tra roditori e umani
I ricercatori hanno identificato tre elementi importanti. Innanzitutto, ci sono differenze tra il TAAR1 dei roditori e quello umano che probabilmente influenzano la traduzione degli studi sui modelli preclinici negli esseri umani. In secondo luogo, il TAAR1 è molto più strettamente imparentato con i recettori della serotonina e della dopamina di quanto si pensasse in precedenza. Questo suggerisce che diversi farmaci che mirano alla serotonina potrebbero avere un’efficacia terapeutica sconosciuta o effetti collaterali dovuti in realtà alle loro azioni sul TAAR1.
Potenziali applicazioni terapeutiche
Infine, gli investigatori sottolineano che l’asenapina, utilizzata clinicamente come antipsicotico, mostra una forte attivazione del TAAR1, suggerendo che questo farmaco, che mira alla serotonina e alla dopamina, potrebbe derivare alcuni dei suoi effetti terapeutici dall’attivazione del TAAR1. Se confermato in ulteriori studi, ciò potrebbe aprire nuove possibilità per il suo potenziale in altre applicazioni terapeutiche legate al TAAR1.
I ricercatori hanno notato l’assenza di informazioni sulle differenze nel funzionamento del TAAR1 nei roditori e negli umani e hanno sottolineato che alcune di queste differenze potrebbero spiegare perché i dati preclinici sul TAAR1 non sono ancora stati tradotti con successo in terapie efficaci negli esseri umani. In futuro, i ricercatori prevedono di studiare dove si trova il TAAR1 all’interno delle cellule e quale sia il suo ruolo preciso nell’influenzare la segnalazione della serotonina e della dopamina.
Questo studio fornisce un notevole progresso nella comprensione del TAAR1, offrendo potenziali vie per lo sviluppo di farmaci e incoraggiando ulteriori ricerche sulle sue applicazioni terapeutiche. Man mano che il lavoro avanza, si prevede che possa svolgere un ruolo cruciale nella definizione dello sviluppo di nuovi farmaci che mirano al TAAR1 e offrire preziose intuizioni su come farmaci simili all’asenapina possano funzionare.