Il Global Carbon Project ha recentemente pubblicato il suo ultimo rapporto sul bilancio globale del carbonio, rivelando dati allarmanti riguardo le emissioni di anidride carbonica (CO2) a livello mondiale. Nel 2023, si è raggiunto un picco record di 36,8 miliardi di tonnellate metriche, una cifra ben lontana da quella necessaria per rispettare gli obiettivi climatici stabiliti dall’Accordo di Parigi. Questo rapporto mette in luce la necessità urgente di intensificare gli sforzi per la riduzione delle emissioni e lo sviluppo di tecnologie per la rimozione del carbonio.
Le tendenze regionali mostrano differenze significative: mentre in India e Cina le emissioni fossili sono aumentate rispettivamente dell’8,2% e del 4,0%, in Europa e negli Stati Uniti si è registrato un calo del 7,4% e del 3,0%. Questa diminuzione in Europa è attribuita all’espansione delle energie rinnovabili e agli effetti della crisi energetica. Al contrario, l’aumento in Cina è parzialmente dovuto al ritardo nella ripresa dagli effetti dei lockdown causati dalla pandemia di Covid-19.
Il tempo per raggiungere gli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi sta rapidamente scadendo. Se le attuali emissioni di CO2 si mantengono, il budget di carbonio residuo per avere il 50% di possibilità di limitare il riscaldamento a 1,5°C potrebbe esaurirsi in soli sette anni, e quello per limitarlo a 1,7°C in quindici anni. Julia Pongratz, professore di Geografia Fisica e Sistemi di Utilizzo del Territorio presso l’LMU, sottolinea l’inevitabilità del superamento dell’obiettivo di 1,5°C e l’importanza di impegni maggiori da parte dei leader mondiali per almeno raggiungere l’obiettivo di 2°C.Le tecnologie di rimozione del carbonio e l’influenza di El Niño
Per la prima volta, il bilancio include le rimozioni di carbonio. Nonostante una leggera diminuzione delle emissioni derivanti dalla deforestazione, queste sono ancora troppo elevate per essere compensate dalla riforestazione e dall’afforestazione. Attualmente, circa la metà delle emissioni da deforestazione è bilanciata dall’assorbimento di CO2 attraverso la riforestazione e l’afforestazione. Tuttavia, le soluzioni tecniche come la Cattura Diretta dell’Aria con Stoccaggio di Carbonio (DACCS) rimuovono una quantità trascurabile di CO2 dall’atmosfera. Clemens Schwingshackl, che ha lavorato al rapporto GCP insieme a Pongratz, sottolinea la necessità di un’espansione significativa delle tecnologie di rimozione del carbonio per compensare le emissioni difficili da evitare.
Per il 2023, si stima che circa la metà dell’anidride carbonica emessa sarà assorbita dai pozzi di carbonio terrestri e oceanici. Tuttavia, l’influenza della fase di riscaldamento di El Niño, iniziata a metà del 2023, sta già avendo effetti sui pozzi di carbonio terrestri, che si prevede assorbiranno 10,4 miliardi di tonnellate metriche di CO2, un valore inferiore rispetto agli anni precedenti. D’altra parte, si prevede che l’assorbimento di CO2 da parte degli oceani aumenterà nuovamente nel 2023, raggiungendo i 10,6 miliardi di tonnellate metriche.
Il rapporto è stato compilato da un team internazionale di oltre 120 scienziati e presentato il 5 dicembre durante una conferenza stampa nell’ambito della 28ª Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici a Dubai. Molti scienziati di lingua tedesca hanno contribuito al rapporto, provenienti da istituti di ricerca di prestigio come l’Alfred Wegener Institute, l’ETH Zurich, il GEOMAR Helmholtz Centre for Ocean Research, l’International Institute for Applied Systems Analysis, il Karlsruhe Institute of Technology, il Leibniz Institute for Baltic Sea Research, l’LMU Munich, il Max Planck Institute for Meteorology, il Max Planck Institute for Biogeochemistry, il Potsdam Institute for Climate Impact Research e l’Università di Berna.
In conclusione, il rapporto del Global Carbon Project sottolinea l’urgenza di azioni concrete e immediate per ridurre le emissioni di CO2 e sviluppare tecnologie efficaci per la rimozione del carbonio. Solo così sarà possibile avvicinarsi agli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi e mitigare gli impatti devastanti dei cambiamenti climatici sul nostro pianeta.