Il declino dell’attività fisica negli adolescenti
Negli ultimi anni, la ricerca ha evidenziato un preoccupante declino dell’attività fisica tra gli adolescenti a livello globale. Questo fenomeno è stato spesso attribuito a fattori ambientali, come l’urbanizzazione e l’uso sempre più diffuso di dispositivi elettronici. Tuttavia, uno studio condotto dai ricercatori dell’Università del Colorado Anschutz Medical Campus ha rivelato che le cause principali di questo calo potrebbero essere ricondotte alle esigenze energetiche del corpo durante la crescita e lo sviluppo sessuale, piuttosto che a fattori esterni. Questa scoperta sottolinea l’importanza di interventi mirati e precoci per promuovere un’attività fisica sostenuta fin dalla giovane età.
Le esigenze energetiche dell’adolescenza
L’adolescenza è una fase della vita caratterizzata da cambiamenti endocrinologici, anatomici e cognitivi che richiedono notevoli risorse energetiche. Il corpo, in rapida crescita, necessita di un significativo apporto energetico per sviluppare muscoli, ossa, connessioni neurali e gli elementi della maturità sessuale. Livelli elevati di attività fisica in questo periodo, combinati con un basso apporto alimentare, possono ritardare la maturità sessuale. Le ragazze, in particolare, pagano un prezzo più alto per l’attività fisica, poiché questa può rallentare la maturazione sessuale, un aspetto critico dal punto di vista evolutivo.
Un fenomeno universale
Lo studio ha esaminato gli stili di vita del popolo Tsimane, una popolazione indigena di cacciatori-raccoglitori e agricoltori della Bolivia, per confrontarli con quelli degli adolescenti delle nazioni post-industrializzate. Nonostante i Tsimane conducano uno stile di vita molto attivo, anche loro mostrano un calo dell’attività fisica durante l’adolescenza, simile a quello osservato in altre culture. Questa somiglianza suggerisce che il trade-off energetico che si verifica durante la pubertà è probabilmente un tratto intrinseco in tutti gli esseri umani.
Interventi mirati per promuovere l’attività fisica
La necessità di interventi precoci
L’evidenza suggerisce che interventi precoci potrebbero aiutare a prevenire la riduzione dell’attività fisica osservata comunemente prima e durante la pubertà. Questi interventi dovrebbero essere specifici per sesso, iniziando prima per le ragazze, poiché raggiungono la maturità in età più precoce. L’adolescenza si è rivelata una finestra critica per osservare questo fenomeno e gli interventi di salute pubblica potrebbero essere più efficaci se mirassero a promuovere l’attività fisica prima, quando ci sono meno richieste energetiche concorrenti.
Il ruolo dell’ambiente
Nonostante le esigenze energetiche siano un fattore chiave, l’ambiente gioca comunque un ruolo importante nel determinare i livelli assoluti di attività fisica. I Tsimane, ad esempio, sono complessivamente più attivi, suggerendo che fattori ambientali influenzano fortemente i livelli di attività. Ciò implica che essere attivi prima dell’adolescenza pone le basi per mantenere un maggiore livello di attività anche dopo.
In conclusione, lo studio pubblicato sulle Proceedings of the Royal Society B mette in luce l’importanza di comprendere le cause fisiologiche del declino dell’attività fisica durante l’adolescenza. Solo attraverso una comprensione approfondita di questi meccanismi sarà possibile sviluppare strategie efficaci per contrastare questo trend e promuovere uno stile di vita più attivo e salutare tra i giovani di tutto il mondo.