Una startup cinese ha recentemente svelato una batteria nucleare delle dimensioni di una moneta che promette di generare elettricità per ben 50 anni senza bisogno di essere ricaricata. Questa tecnologia, ancora in fase di sviluppo, potrebbe in futuro alimentare dispositivi come gli smartphone, rivoluzionando il modo in cui pensiamo all’energia portatile.
La società di Pechino, Betavolt, ha presentato il 8 gennaio la batteria atomica in miniatura, affermando con orgoglio che la loro tecnologia è “molto più avanzata rispetto alle istituzioni scientifiche e alle imprese europee e americane”. La batteria, denominata BV100, produce elettricità sfruttando l’energia emessa da un isotopo radioattivo in decadimento del nichel (nichel-63). Tra gli strati di nichel-63 sono inserite sottili lamine di un semiconduttore di diamante monocristallino spesse solo 10 micron.
La BV100 può immagazzinare 3.300 megawattora e, secondo quanto riferito, possiede una densità energetica superiore di oltre 10 volte rispetto alle tradizionali batterie al litio. Betavolt sostiene che sarà in grado di mantenere la sua potenza fino a 50 anni senza la necessità di ricarica o manutenzione. Con dimensioni di 15 x 15 x 1,5 millimetri, la potenza della batteria è di 100 microwatt e la tensione è di 3 volt. Sebbene questa capacità sia piuttosto modesta e non ancora sufficientemente potente per alimentare un dispositivo elettronico come uno smartphone, l’azienda nota che diverse batterie potrebbero essere utilizzate in serie o in parallelo per alimentare dispositivi più esigenti.
Portare in tasca una capsula di decadimento radioattivo potrebbe sembrare pericoloso, ma l’azienda insiste sul fatto che la batteria è “assolutamente sicura”. Talmente sicura, infatti, che ritengono possa essere utilizzata in futuro per alimentare dispositivi medici come pacemaker e cuori artificiali. L’azienda afferma che non vi è alcuna radiazione esterna e aggiunge che la batteria “non prenderà fuoco o esploderà in risposta ad aghi o colpi di pistola”, il che è sicuramente un vantaggio.
Oggi, le batterie termonucleari sono utilizzate solo nell’ingegneria aerospaziale. Ad esempio, le sonde Voyager sono state dotate di una forma di batteria nucleare sviluppata durante la Guerra Fredda. Lanciate nel 1977, le due sonde Voyager stanno ancora navigando ai confini del nostro Sistema Solare. Tuttavia, Betavolt ritiene che il loro nuovo prodotto dimostri come le batterie nucleari potrebbero essere utilizzate anche dai consumatori nell’uso quotidiano.
L’azienda afferma che la batteria è attualmente in “fase pilota” e presto sarà avviata alla produzione di massa. Guardando al futuro, l’azienda prevede di creare batterie più potenti e vuole esplorare l’uso di diversi isotopi radioattivi. “L’azienda prevede di lanciare una batteria con una potenza di 1 watt nel 2025. Se le politiche lo permetteranno, le batterie a energia atomica potranno consentire a un telefono cellulare di non essere mai caricato e ai droni, che attualmente possono volare solo per 15 minuti, di volare continuamente”, ha dichiarato Betavolt nel loro comunicato.