Una rivoluzione nella lotta contro il cancro: batteri sintetici programmabili
La ricerca scientifica sta compiendo passi da gigante nella lotta contro il cancro. Un team di ricercatori dell’Università Texas A&M sta sviluppando una terapia innovativa basata sull’utilizzo di batteri sintetici programmabili, con l’obiettivo di rendere il trattamento del cancro più sicuro, preciso ed economico.
Un trattamento da un dollaro
Immaginate di poter curare il cancro con una singola dose da un dollaro. Questo è l’ambizioso obiettivo del progetto da 20 milioni di dollari guidato dall’Università Texas A&M e dall’Università del Missouri, finanziato dall’Advanced Research Projects Agency for Health (ARPA-H) nell’ambito dell’iniziativa Cancer Moonshot dell’attuale amministrazione americana. Il progetto mira a sviluppare una terapia batterica altamente efficiente che possa colpire il cancro in modo più mirato, riducendo gli effetti collaterali dannosi delle terapie tradizionali come la radioterapia e la chemioterapia e aumentando la sicurezza del trattamento attraverso una singola dose da un dollaro.
Limiti delle terapie tradizionali
Le terapie contro il cancro attualmente disponibili sono spesso limitate nella loro efficacia e possono comportare effetti collaterali nocivi o bassa risposta da parte dei pazienti. Inoltre, il costo dei trattamenti è un fattore preoccupante per molti pazienti e sopravvissuti al cancro, con percentuali significative di persone che si trovano ad affrontare debiti medici a causa delle spese per le cure.
Un approccio innovativo
L’approccio innovativo del progetto si basa sullo sviluppo di batteri sintetici programmabili per l’uccisione immuno-diretta nei tumori (SPIKEs). Questi batteri sono progettati per aiutare le cellule T a distruggere il tessuto canceroso e poi autodistruggersi una volta eliminato il cancro, lasciando il corpo in modo sicuro.
La ricerca all’avanguardia
Analisi rapida delle cellule
Una parte significativa del finanziamento è destinata alla Texas A&M Engineering Experiment Station/Texas A&M, dove i co-principal investigator stanno sviluppando sistemi microfluidici ad alto rendimento per processare e analizzare rapidamente vaste librerie terapeutiche batteriche, identificando i trattamenti più promettenti. Questi sistemi sono resi possibili dall’integrazione di metodi di microfabbricazione e biotecnologia, consentendo un’analisi accurata delle singole cellule con alta precisione e velocità.
Salvataggio delle cellule immunitarie anti-tumorali
Mentre si sviluppano microdispositivi innovativi, altri ricercatori lavorano sull’immunoterapia batterica, migliorando l’efficienza di certi batteri, come Brucella Melitensis, nel promuovere l’immunità anti-tumorale mediata dalle cellule T per trattare diversi tipi di cancro.
Terapie sicure e controllabili
Parallelamente, si sta lavorando per garantire che la terapia batterica vivente sia sicura e controllabile, modificando i geni batterici per regolare la loro crescita e progettando biosensori che permettano ai batteri di differenziare il tessuto sano da quello tumorale.
Collaborazioni e prospettive future
Il progetto vede la collaborazione di esperti in diversi campi e si pone come uno dei primi finanziati dalla nuova agenzia ARPA-H, con l’obiettivo di affrontare problemi complessi nel settore della salute attraverso approcci non convenzionali. Le future applicazioni di questa ricerca potrebbero estendersi anche al trattamento di malattie autoimmuni, aprendo nuove frontiere nella medicina.
In conclusione, la ricerca in corso all’Università Texas A&M rappresenta una svolta potenzialmente rivoluzionaria nella lotta contro il cancro, con la promessa di trasformare la vita di milioni di persone offrendo nuove speranze e un futuro più sano a un costo accessibile a tutti.