Il successo di Arah Narida
La ricerca scientifica ha raggiunto un nuovo traguardo grazie al lavoro di Arah Narida, studentessa di dottorato presso l’Università Nazionale Sun Yat-sen di Taiwan. La sua scoperta potrebbe rivoluzionare il modo in cui affrontiamo la conservazione dei coralli, minacciati da sbiancamento e acidificazione.
La sfida della crioconservazione
Il processo di congelamento e scongelamento
Da quasi due decenni, gli scienziati lavorano sulla crioconservazione dei coralli, congelando questi organismi a temperature estremamente basse per preservarli a lungo termine. Tuttavia, il processo non è semplice: il congelamento e lo scongelamento possono danneggiare gravemente le cellule. Quando la temperatura si abbassa, l’acqua nelle cellule dei coralli si trasforma in ghiaccio, disidratandole e facendole collassare. Allo stesso modo, un riscaldamento troppo lento può causare la rifreezing dell’acqua, danneggiando irreparabilmente le membrane cellulari.
La soluzione di Narida
Attraverso sperimentazioni e errori, i criobiologi hanno sviluppato tecniche che hanno permesso a Narida di far crescere il suo corallo fino all’età adulta. Per evitare danni da ghiaccio, Narida ha lavato i coralli con un antifreeze prima di immergerli nell’azoto liquido. Nonostante l’antifreeze possa essere tossico, è in grado di penetrare nelle cellule delle larve e spingere fuori l’acqua, aumentando le possibilità di sopravvivenza del corallo.
Il successo sperimentale
La crescita del corallo
Nel 2018, alcuni ricercatori sono riusciti per la prima volta a far sopravvivere un larva di corallo al processo di congelamento e scongelamento, aggiungendo nanoparticelle d’oro all’antifreeze per garantire un riscaldamento uniforme. Tuttavia, le larve scongelate non riuscivano a stabilizzarsi e a svilupparsi in adulti, morendo dopo aver continuato a nuotare. Quando Narida ha iniziato i suoi esperimenti nel 2021, ha incluso l’oro nella sua ricetta di antifreeze e combinato diversi prodotti chimici per ridurne la tossicità. Per scongelare rapidamente i coralli e minimizzare i danni, ha utilizzato un laser ad alta potenza progettato per la saldatura di gioielli. Successivamente, ha rimosso l’antifreeze con acqua di mare, reidratando i coralli. Alla fine, l’11% delle larve sperimentali è sopravvissuto allo scongelamento, si è stabilizzato e si è sviluppato in adulti.
Le prospettive future
Il corallo più vecchio scongelato da Narida è sopravvissuto per quasi nove mesi e continua a crescere. Tuttavia, c’è ancora molto lavoro da fare. Le larve che sopravvivono alla crioconservazione sono estremamente fragili e possono subire effetti collaterali che rallentano il loro sviluppo. Hanno bisogno di cure attente in laboratorio, come i pazienti in terapia intensiva dopo un intervento chirurgico. La sfida ora è aumentare ulteriormente la sopravvivenza dei coralli per rendere praticabile il restauro su larga scala delle barriere coralline a partire da larve crioconservate.
Il lavoro di Narida rappresenta una storia di successo e un passo avanti significativo nella conservazione dei coralli. La sua ricerca non solo dimostra la possibilità di far crescere coralli adulti da larve precedentemente congelate, ma apre anche la strada a nuove strategie per la salvaguardia degli ecosistemi marini.