Uno studio australiano recente suggerisce che l’adozione di misure semplici e diffuse per il rafforzamento delle ossa può ridurre in modo sostanziale le fratture dell’anca, sottolineando l’importanza di miglioramenti minori nella salute ossea sia per individui ad alto che a basso rischio.
La ricerca e le sue scoperte
Il ruolo della densità minerale ossea
La densità minerale ossea è un fattore modificabile che, anche con piccoli miglioramenti, può ridurre il rischio di fratture. Fattori di stile di vita come il fumo, l’attività fisica e la nutrizione, inclusi l’apporto di vitamina D e calcio, influenzano la salute delle ossa. Smettere di fumare, mantenere un’attività fisica moderata e seguire una dieta sana possono tutti contribuire a ridurre la perdita ossea.
Il contributo dello studio di Dubbo
I ricercatori hanno analizzato i dati dello studio epidemiologico sull’osteoporosi di Dubbo, uno dei più lunghi studi al mondo sull’osteoporosi, che include oltre 3000 individui di età superiore ai 60 anni, monitorati nel tempo per l’incidenza delle fratture e i fattori di rischio. Hanno scoperto che tra la prima coorte del 1988-92 e la seconda del 1999-2001, la densità minerale ossea è aumentata del 3 percento. Durante lo stesso periodo, c’è stata una diminuzione del 45 percento nelle fratture dell’anca, un calo tipicamente associato a un aumento del 10 percento della densità minerale ossea.
L’importanza dei miglioramenti minori
Parallelo con l’uso della cintura di sicurezza
Il professor Nguyen paragona i piccoli miglioramenti nella salute delle ossa all’uso della cintura di sicurezza in auto. Indossare una cintura di sicurezza potrebbe portare un piccolo beneficio a un individuo, poiché la probabilità di avere un incidente d’auto è molto bassa, ma sappiamo che questa semplice azione salva vite nella comunità.
Implicazioni per la salute pubblica
Le scoperte dello studio saranno di interesse per i responsabili delle politiche sanitarie pubbliche e i professionisti medici, così come per gli individui che vogliono ridurre il rischio di una frattura dell’anca. “Il nostro studio suggerisce che le strategie di popolazione focalizzate sulla riduzione del rischio in quelli a basso o moderato rischio sono probabilmente più efficaci delle strategie concentrate solo sugli individui ad alto rischio”, ha detto l’epidemiologo e primo autore Dr. Thach Tran.
Le scoperte implicano anche che la categorizzazione della densità minerale ossea in osteoporosi o non-osteoporosi basata su una soglia arbitraria non è un approccio ottimale per identificare le persone ad alto rischio di frattura.
Lo studio è stato finanziato dal National Health and Medical Research Council.