Una recente ricerca ha messo in luce i rischi significativi per il metabolismo e la salute legati all’assunzione a lungo termine di olio di cocco, tra cui alterazioni ormonali, aumento di peso e infiammazione. Il ricercatore principale, Marcio Alberto Torsoni, sconsiglia il consumo indiscriminato di olio di cocco e raccomanda moderazione, in linea con le linee guida alimentari.
Effetti dell’olio di cocco sulla salute
Alterazioni nel comportamento alimentare e aumento di peso
Attraverso esperimenti condotti su topi, gli scienziati dell’Università Statale di Campinas hanno osservato cambiamenti nei modelli alimentari, nella crescita del peso, segni di ansia e un aumento dell’infiammazione nel cervello, nel tessuto adiposo e nel fegato.
Impatto sui livelli di ansia e infiammazione
Un articolo pubblicato sul Journal of Functional Foods riporta uno studio di ricerca in cui i topi, dopo aver ricevuto un supplemento orale di olio di cocco extra-vergine, hanno mostrato cambiamenti significativi nelle loro abitudini alimentari, nell’aumento di peso, nei livelli di ansia e nell’infiammazione del sistema nervoso centrale, del tessuto adiposo e del fegato.
Implicazioni metaboliche e consigli
Alterazioni ormonali e resistenza all’insulina
I ricercatori hanno inoltre scoperto che la capacità degli ormoni metabolici chiave leptina e insulina di attivare meccanismi cellulari responsabili della sazietà e del controllo dei livelli di zucchero nel sangue era compromessa e che i meccanismi biochimici coinvolti nella sintesi dei grassi erano stimolati.
Consigli del ricercatore e linee guida alimentari
“I risultati suggeriscono che, sebbene il processo sia lento e silenzioso, la supplementazione di olio di cocco per lunghi periodi può portare a significative alterazioni metaboliche che contribuiscono allo sviluppo dell’obesità e delle comorbidità associate”, ha affermato Marcio Alberto Torsoni, ricercatore presso il Laboratorio di Disturbi Metabolici (LabDiMe) della Scuola di Scienze Applicate (FCA-UNICAMP) dell’Università Statale di Campinas, nello stato di São Paulo, Brasile. Torsoni ha un dottorato in biologia funzionale e molecolare e ha completato fellowship post-dottorato presso la Scuola di Scienze Mediche dell’UNICAMP e l’Università del Michigan negli Stati Uniti.
Il LabDiMe è collegato al Centro di Ricerca sull’Obesità e le Comorbidità (OCRC), uno dei Centri di Ricerca, Innovazione e Diffusione (RIDC) di FAPESP, e al Centro di Programmazione Metabolica e Gestione Perinatale (MPPM), beneficiario di finanziamenti degli Istituti Nazionali della Salute (NIH) degli Stati Uniti.
L’olio di cocco dovrebbe essere utilizzato in piccole quantità come condimento o parte di una salsa, preferibilmente con verdure fresche o minimamente trasformate, ha detto Torsoni. Questo è il consiglio delle Linee Guida Alimentari del Ministero della Salute per la popolazione brasiliana, che raccomanda anche una “dieta adeguata e sana… armoniosa in quantità e qualità, che soddisfi le esigenze di varietà, equilibrio, moderazione e piacere”.
“L’olio di cocco non è raccomandato come supplemento per trattare malattie o recuperare una buona salute”, ha affermato Torsoni.
Lo studio è stato finanziato dalla Fondazione di Ricerca di São Paulo.