La possibilità di entrare in contatto con forme di vita extraterrestre ha da sempre affascinato l’umanità. La ricerca di segnali provenienti dallo spazio è stata una costante nel corso degli ultimi decenni, con l’impiego di telescopi e l’invio di messaggi nel cosmo nella speranza di ricevere una risposta. Ma se un giorno dovessimo davvero ricevere un segnale da un’altra civiltà, saremmo in grado di comprenderlo e di comunicare efficacemente? Un gruppo di 25 accademici ha deciso di affrontare questa sfida, elaborando la prima guida per prepararci a un eventuale incontro con esseri extraterrestri.
Un dizionario per parlare con gli alieni
Il libro, intitolato “Xenolinguistica: Verso una Scienza del Linguaggio Extraterrestre”, è stato pensato per aiutarci a decifrare e rispondere a eventuali segnali provenienti dallo spazio. Gli esperti ritengono che sia fondamentale che le nostre prime comunicazioni con altri esseri portino all’amicizia piuttosto che a una guerra “devastante”. Credono che secoli di studi sul linguaggio umano antico e sui suoni emessi dagli animali possano essere utilizzati per “decodificare una comunicazione intenzionale proveniente da un altro mondo”. Il dottor Douglas Vakoch, curatore del libro e astrobiologo, ha dichiarato: “Penso che sia realistico che possiamo ricevere un messaggio attraverso i programmi Seti (Search for Extraterrestrial Intelligence) o inviare messaggi che potrebbero un giorno ricevere una risposta”.
La lentezza della comunicazione interstellare
La comunicazione interstellare sarà lenta, poiché i segnali impiegano quattro anni per viaggiare tra la Terra e la nostra stella più vicina alla velocità della luce. All’inizio di quest’anno, il dottor Vakoch ha spiegato ulteriormente la comunicazione con gli alieni. Ha detto alla BBC: “La capacità della vita per il linguaggio mi stupisce e mi dà speranza. Speranza che la vita che orbita intorno a stelle lontane possa anche avere la capacità di linguaggio e comunicazione”.
La sfida di decifrare e rispondere a messaggi extraterrestri
Il messaggio di Arecibo: il primo tentativo di comunicazione
La questione non è “Esistono alieni intelligenti?” ma “Potremmo comunicare con loro?”. Nel 1974, il defunto Frank Drake (creatore dell’Equazione di Drake) inviò un messaggio a un lontano ammasso di stelle dal più grande radiotelescopio del mondo, noto oggi come il messaggio di Arecibo – il primo messaggio radio agli alieni. Negli anni, il dottor Vakoch ha iniziato a pensare a modi in cui potremmo creare e trasmettere una gamma molto più ampia di nuovi messaggi che potrebbero avere maggiori possibilità di essere compresi da forme di vita intelligenti.
La speranza di una risposta
Se i nostri messaggi vengono ricevuti, decifrati e risposti, potremmo ricevere una risposta in un lasso di tempo breve come un decennio (se siamo fortunati). Ma se gli extraterrestri ricevessero i nostri messaggi, li capirebbero? La sfida è grande, ma la ricerca e la preparazione sono essenziali per garantire che, se un giorno dovessimo entrare in contatto con una civiltà aliena, saremo pronti a instaurare un dialogo costruttivo e pacifico.