Scoperta di una strada Maya perduta grazie ai laser che penetrano la giungla
Una recente scoperta archeologica ha portato alla luce le tracce di una strada Maya lunga 18 chilometri, nascosta sotto la fitta vegetazione della giungla messicana. Questo antico percorso, che collegava le città di Uxmal e Kabah più di 1.200 anni fa, è stato rivelato grazie all’uso di droni equipaggiati con la tecnologia LiDAR.
La tecnologia LiDAR al servizio dell’archeologia
Cos’è il LiDAR?
Il LiDAR, acronimo di Light Detection and Ranging, è una tecnologia di rilevamento remoto che utilizza la luce laser per misurare le distanze e generare informazioni tridimensionali precise sugli oggetti. Questo strumento si è rivelato rivoluzionario per l’archeologia, permettendo di riscoprire strutture da tempo perdute che altrimenti sarebbero rimaste nascoste sotto la vegetazione.
Il ruolo dell’INAH
L’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico (INAH) ha impiegato droni dotati di LiDAR per sorvolare la regione di Puuc, nello stato dello Yucatán, riuscendo a mappare circa 190 ettari di terreno. Grazie a questa tecnologia, gli archeologi hanno individuato le impronte di una lunga strada che univa le città Maya di Uxmal e Kabah.
La riscoperta di un’antica civiltà
La rete stradale Maya
La strada appena scoperta è solo una parte di una più ampia rete che collegava il mondo Maya secoli fa. Si sa che esiste un’altra strada che attraversa i siti di Nohpat e Chetulix, altre due città Maya nella regione di Puuc. Inoltre, nel 2020 è stata scoperta un’altra strada tra Cobá e Yaxuná, che collegava le due città e migliaia di persone che vivevano nella regione intermedia di Puuc.
Le città di Uxmal e Kabah
Le grandi rovine archeologiche di queste città maestose sono ancora visibili oggi, tra cui la Piramide del Mago a Uxmal e il vasto palazzo Codz Poop a Kabah. Si stima che fino a 25.000 persone abbiano vissuto a Uxmal, passeggiando per le sue strade riccamente decorate con molti motivi simbolici e sculture di Chaac, il dio della pioggia. Sebbene molto sia noto su Uxmal e Kabah, fino ad ora gli archeologi avevano poche informazioni sulla superstrada che le collegava.
Queste scoperte sono un forte promemoria che il mondo precolombiano era un luogo ricco e profondamente complesso nei secoli precedenti la sua fine prematura nel XVII secolo con l’arrivo degli europei. La tecnologia LiDAR sta rivelando che le città di Uxmal e Kabah erano strettamente collegate da strade e, insieme ad altre strade, ha aiutato a rivelare imperi sofisticati e vasti, come dimostrato dalle strutture Maya scoperte nelle foreste pluviali dell’odierna Guatemala, tra cui case, grandi palazzi, centri cerimoniali e piramidi.
In conclusione, la tecnologia LiDAR sta aprendo nuove frontiere nell’archeologia, permettendo di svelare i segreti di antiche civiltà e di comprendere meglio la complessità e l’interconnessione delle società precolombiane.