La storia evolutiva dell’uomo e le possibilità di nuove specie umane
Un tempo, circa 300.000 anni fa, diverse specie umane popolavano la Terra. Si incrociavano, si mescolavano, competevano e, senza dubbio, si scontravano. Alla fine, solo una specie è sopravvissuta: Homo sapiens. Ma nonostante le minacce nucleari e le pandemie globali, questa singola specie è riuscita a rimanere l’ape dominante del pianeta. Tuttavia, con i cambiamenti monumentali che si profilano all’orizzonte per la nostra civiltà, è possibile che Homo sapiens possa divergere in più specie diverse, creando un mondo (o addirittura una galassia) di più ominidi ancora una volta.
L’evoluzione umana è ancora in corso?
La selezione naturale non si è fermata
Nonostante la nostra vita moderna, fatta di appartamenti riscaldati e dispositivi elettronici, potrebbe sembrare che siamo sfuggiti ai vincoli del mondo naturale e che non siamo più soggetti a pressioni evolutive. Tuttavia, siamo ancora in un costante processo di evoluzione. La selezione naturale è ancora presente e continua a operare.
Esempi di evoluzione recente
Un esempio è la semplice capacità di bere il latte. Questa capacità di digerire il lattosio si è evoluta solo negli ultimi 10.000 anni, da quando l’agricoltura ha portato gli esseri umani a allevare animali e a bere il loro latte. In alcune parti del mondo, come l’Europa, questa capacità è emersa solo circa 5.000 anni fa. Un altro esempio più recente è l’aumento dei parti cesarei, che potrebbe aver portato alla proliferazione di geni che codificano per neonati più grandi e/o canali del parto più piccoli.
Cambiamenti sottili ma significativi
Altri cambiamenti potrebbero essere ancora più sottili, ma non meno significativi. Se un tratto genetico, come il colore dei capelli, diventa più comune o meno comune da una generazione all’altra, ciò è considerato un cambiamento evolutivo.
La creazione di una nuova specie
La speciazione
I cambiamenti evolutivi come questi possono accumularsi in una popolazione nel corso di un lungo periodo di tempo e alla fine portare all’emergere di una nuova specie separata. Gli scienziati chiamano questo processo speciazione, che può avvenire attraverso una varietà di mezzi. Un esempio è la speciazione allopatrica, in cui una popolazione si divide in due popolazioni geograficamente isolate che non possono più scambiare geni tra loro.
La speciazione allopatrica
Immagina un fiume che divide un’isola in due metà, dividendo le sue creature in due popolazioni. Con il tempo, le due popolazioni separate potrebbero evolvere adattamenti diversi per adattarsi ai loro due ambienti separati. Dato un numero sufficiente di cambiamenti, potrebbero divergere in due specie.
Potrebbe evolversi una nuova specie di umani?
Proprio come questa divisione nell’albero genealogico dei grandi primati, potrebbe Homo sapiens subire una divergenza simile? Nonostante la nostra storia di migrazioni in luoghi lontani, nessuna nuova specie umana si è evoluta negli ultimi 300.000 anni. Tuttavia, ciò non significa che la speciazione umana futura sia impossibile. Con l’aiuto di CRISPR-Cas9 e altre tecnologie genetiche, potremmo presto avere il pieno controllo dei nostri genomi, tagliando e incollando pezzi di DNA a nostro piacimento.
La colonizzazione di altri pianeti
Un altro scenario, vagamente meno distopico, sarebbe la prospettiva di colonizzare altre parti del sistema solare e oltre. Tuttavia, la colonizzazione di altri pianeti potrebbe essere questo catalizzatore. Se ci fossero insediamenti, ad esempio su Marte, questo è uno scenario interessante da esplorare. Potrebbe essere difficile prevedere esattamente come queste condizioni aliene possano influenzare l’evoluzione umana, ma è evidente che Homo sapiens che vivono su Marte saranno soggetti a una serie di pressioni evolutive mai viste prima: diete diverse, atmosfere diverse, vite quotidiane diverse e contesti sociali diversi. Dato abbastanza tempo e separazione dagli individui legati alla Terra, questi cambiamenti hanno la possibilità di sommarsi e creare una nuova specie.