La fuga dei delfini militari russi: un mistero nel Mar Nero
Una recente tempesta ha colpito il Mar Nero, causando danni significativi lungo la costa. Tra le vittime della furia del vento c’è il porto di Sebastopoli, in Crimea occupata, dove la marina russa teneva i suoi delfini militari. La situazione attuale è incerta: non è chiaro se gli animali siano ancora nei loro recinti o se abbiano colto l’occasione per fuggire. Quel che è certo, però, è che i recinti sono gravemente danneggiati.
La tempesta e i danni al porto
Il disastro naturale
Una violenta tempesta si è abbattuta sul Mar Nero all’inizio di questa settimana, provocando devastazioni lungo la costa. Il porto di Sebastopoli, in particolare, ha subito danni significativi, mettendo a rischio la sicurezza dei delfini militari russi che vi erano ospitati.
La situazione dei recinti
Dopo l’analisi di recenti immagini satellitari, è emerso che i recinti dei delfini sono scomparsi. Questo solleva interrogativi sul destino degli animali: sono ancora al sicuro o hanno approfittato della situazione per fuggire?
I delfini militari russi
La storia dei delfini
Dopo il crollo dell’URSS, i delfini addestrati durante la Guerra Fredda furono adottati dall’esercito ucraino. Tuttavia, la Russia riprese possesso di essi con l’annessione della Crimea nel 2014. Nonostante i tentativi russi di espandere il programma, si dice che alcuni di questi soldati marini si siano rifiutati di “disertare”, entrando in sciopero della fame e morendo “patrioticamente”.
L’uso militare dei cetacei
La Russia non è l’unica a utilizzare delfini e balene addestrati per scopi difensivi. Molte marine impiegano questi animali per compiti specifici, che possono includere la protezione di navi e basi, ma anche il recupero di oggetti dal fondale marino e la localizzazione di mine. Oltre ai delfini, la marina russa ha utilizzato anche balene beluga per le sue imprese militari.
Il destino dei delfini fuggitivi
La vita nel Mar Nero
Se i delfini sono effettivamente fuggiti, è probabile che possano adattarsi bene alla vita nel Mar Nero. In queste acque vivono altre sottospecie di delfini tursiopi, così come altre specie di cetacei. Tutto dipenderà dalla loro capacità di sopravvivere ai pericoli imposti dal conflitto in corso nella zona.
Il caso di Hvaldimir
Nel 2019, una balena beluga sospettata di essere una spia è stata avvistata nelle acque norvegesi con un’imbracatura etichettata “Attrezzatura di San Pietroburgo”. I biologi norvegesi l’hanno soprannominata Hvaldimir e credono che possa essere fuggita dal suo recinto. Da allora, Hvaldimir è stato visto esplorare le acque intorno alla Svezia.
In conclusione, la tempesta che ha colpito il Mar Nero ha lasciato dietro di sé molte domande e preoccupazioni. Il destino dei delfini militari russi rimane incerto, ma la loro potenziale fuga potrebbe rappresentare un nuovo capitolo nella loro straordinaria storia.