Sono ormai passati più di due mesi dall’invasione russa in Ucraina. La guerra non accinge purtroppo a fermarsi. I tentativi di negoziati proposti nelle ultime settimane si sono tutti rivelati fallimentari.
Nemmeno una tregua è andata in porto. Le parti in causa non hanno proposto nemmeno questa soluzione. Per poter fronteggiare le offensive della Russia, l’esercito ucraino ha bisogno di armi e munizioni, fornite in queste settimane dai vari paesi occidentali.
Non manca certo il sostegno degli USA, con la conferma di un nuovo invio di armi pesanti, munizioni e dozzine di obici. Il valore di questo pacchetto, varato dal Presidente Biden, supera il miliardo di dollari. Gli USA si stanno mobilitando per fornire assistenza militare ed economica all’esercito di Kiev.
Oltre a questo, dagli USA arriveranno verso l’Ucraina anche dei droni mai visti prima sul campo di battaglia, denominati Phoenix Ghost e sviluppati recentemente dalla compagnia di difesa Aevex Aerospace. Questo velivolo è molto efficace contro bersagli terrestri corazzati medi.
I segreti che si celano dietro queste nuove armi
Non a caso questi droni sono noti come droni kamikaze: sono infatti in grado di tracciare e di identificare, con altissima precisione, bersagli a lungo raggio. Per questo motivo, il loro utilizzo si rivela essere ideale in conflitti asimmetrici come quello che sta avvenendo in terra ucraina.
In particolare, il drone è in grado di poter decollare verticalmente e inoltre ha un’autonomia di ben sei ore per poter cercare o monitorare un bersaglio. Nelle ore notturne riesce tranquillamente a operare in quanto può sfruttare i suoi sensori a infrarossi.
Seppur minimo, per poterli utilizzare correttamente e in modo efficace è necessario un addestramento. Di fatto sono molto simili ai droni Switchblade, già forniti all’Ucraina nelle scorse settimane, ma rispetto a questi ultimi si caratterizzano per un’autonomia in volo sei volte maggiore.
I nuovi droni kamikaze statunitense non sono stati sviluppati appositamente per poter supportare l’esercito ucraino, ma le sue caratteristiche permettono di poter essere davvero utili alla causa ucraina per fronteggiare le offensive dei russi.
Può essere utilizzato, infatti, anche in ricognizione, per poter avere un’idea visiva di quello che sta effettivamente accadendo. Non va dimenticato che sono armi d’attacco. Al netto di ciò, circa il drone Phoenix Ghost si sa di fatto ancora molto poco, se non quanto trapelato negli ultimi giorni.
Molte informazioni sono riservate e non c’è l’intenzione di far trapelare nulla, tant’è che l’efficacia e l’efficienza di quest’arma in battaglia è ancora tutta da scoprire. Il massimo riserbo riguarda anche il nome: perché si chiami così non è ancora dato saperlo e chissà se si saprà mai.