In Italia la circolazione del virus continua a mantenersi elevata, anche per via di Omicron e della sotto variante Omicron 2 ancora più contagiosa. Quest’ultima rappresenta l’80% dei casi. Le nuove varianti danno origine ad una malattia diversa da come la conoscevamo solo pochi mesi fa.
I sintomi considerati classici, come la febbre alta, la tosse secca e la perdita di gusto e olfatto, sono ora più sfumati e a volte non si presentano nemmeno, oppure sono affiancati da altri disturbi che in precedenza non venivano rilevati.
Naso che cola, spossatezza, disturbi gastrointestinali e forte mal di testa sono sintomi osservati ora più frequentemente. Varie persone positive al virus lamentano anche dolori generici, forti vertigini e c’è chi sviluppa anche il mal d’orecchie.
Un’altra condizione inedita è anche la perdita di capelli, talvolta rilevata a distanza di settimane o mesi da chi ha passato la malattia, anche in modo paucisintomatico. In genere si tratta però di un disturbo del tutto temporaneo, che può essere anche attribuito allo stress post malattia.
Inoltre si osservano sempre più pazienti contagiati anche per la terza volta, persino fra quelli che hanno fatto tutte le tre dosi di vaccino. Nel frattempo, stanno avanzando anche le sotto varianti Xe e Xj, isolate anche in Italia. Non si conoscono ancora molto eventuali differenze con Omicron.
Ci sono quindi tanti tipi di malessere che possono mettere in allarme e spingere a fare un tampone. Prima questi sintomi erano secondari, o forse passavano molto in secondo piano di fronte ai casi gravi di polmonite interstiziale, che fortunatamente ora sono sempre più rari.