Rafael Kroon Campos e il suo team di scienziati e ricercatori dell’Università del Texas Medical Branch (UTMB) avevano per primi riscontrato l’effetto del COVID-19 sui testicoli. Lo studio che aveva condotto sui topi evidenziava un calo dei livelli di testosterone e un infezione ai testicoli.
“È fondamentale indagare su come il COVID-19 possa influenzare la salute riproduttiva maschile. Al momento è presto per avere il quadro completo delle implicazioni sulla sessualità, dato che siamo partiti da un modello animale”. Così aveva sostenuto Kroon Campos.
Questa ricerca comunque aveva contribuito a dare una spiegazione ai disturbi che alcuni pazienti avevano sperimentato contraendo il COVID-19. Tra i principali disturbi segnali spiccano i dolori testicolari e un abbassamento significativo del livello di testosterone.
Il nuovo studio
Uno studio più recente, pubblicato come preprint in bioRxiv, condotto stavolta su macachi rhesus, hanno rilevato che il virus non si stava solo diffondendo agli organi previsti, ma anche attraverso l’intero tratto genitale maschile, inclusi pene, testicoli e prostata.
“Questi risultati indicano che il dolore ai testicoli, la disfunzione erettile, l’ipogonadismo, la riduzione del numero e della qualità degli spermatozoi e la diminuzione della fertilità associati all’infezione da SARS-CoV-2 sono una conseguenza diretta dell’infezione.
“Le cellule del tratto riproduttivo maschile sono direttamente colpite dall’infezione virale e non attraverso vie indirette come febbre e infiammazione“, ha affermato l’autore principale Thomas Hope, professore di biologia cellulare presso la Northwestern Feinberg School of Medicine di Chicago.
Virus agisce direttamente sul tratto riproduttivo
Il team dell’Univeristà di Chicago condotta dal Prof. Hope, ritiene che questa sia una forte prova che il virus infetta direttamente le cellule all’interno di quest’area. Di conseguenza si verifica un calo del numero di spermatozoi, diminuzione della fertilità e persino disfunzione erettile.
In precedenza si pensava che il dolore ai testicoli riportato fosse il risultato di un danno indiretto dovuto alla risposta immunitaria che reagiva all’infezione, causando un’infiammazione che danneggiava il tessuto attorno al tratto genitale.
Tuttavia, i ricercatori hanno scoperto che il virus stava infettando attivamente le cellule del pene e dei testicoli. L’infezione è chiaramente emersa effettuando numerose scansioni PET (tomografia a emissione di positroni) e TC (tomografia computerizzata) durante l’infezione da COVID-19.
Nell’intera vascolarizzazione del pene, della prostata e dei testicoli, le scansioni hanno evidenziato un gran numero di cellule infette e alcuni segnali provenienti dall’epididimo, che immagazzina e trasporta lo sperma. Il segnale è risultato evidente in tutti e tre gli esemplari di macachi studiati.
Questi segnali sono stati poi confermati dall’analisi dei tessuti e uno dei macachi ha sofferto di gravi problemi ai testicoli solo due settimane dopo l’infezione. Quando un altro gruppo è stato infettato dalla variante Delta, sono stati scoperti segnali nei polmoni, cuore, prostata e in entrambi i testicoli.
Impatto del COVID nell’uomo a livello degli organi genitali
È probabile che questa infezione possa causare la forte evidenza di patologia genitale nelle persone con COVID-19. Fino ad ora gli scienziati erano perplessi. Gli studi non sono conclusivi sulla percentuale di uomini che hanno problemi riproduttivi a causa del COVID-19.
In uno studio sono stati osservati cambiamenti nella mobilità degli spermatozoi nel 60% degli uomini dopo l’infezione. Anche se questa è solo una piccola percentuale degli infetti, rappresenta milioni di uomini che potrebbero subire un impatto negativo sulla loro salute sessuale e fertilità.
Il potenziale impatto dell’infezione da COVID-19 sulla salute sessuale e riproduttiva dovrebbe essere parte della decisione di tutti di vaccinarsi per ridurre al minimo le possibilità di morte, malattie gravi e ospedalizzazione.
L’infezione della prostata, del pene, dei testicoli e del sistema vascolare (sangue fornitura) di testicoli appare un allarme non da poco. Lo studio sui macachi condotto dal Prof. Hope traducibile anche nell’uomo? Probabilmente sì, ma ciò ancora non può essere confermato.
Al momento può essere considerato soltanto come un dato preliminare fino al momento della pubblicazione completa e revisionata. Non sembrano però esserci dubbi sul fatto che il COVID-19 possa portare conseguenze inaspettate anche al nostro apparato riproduttore.