Utilizzando il Murchison Wildefield Array in Australia, un gruppo nutrito di ricercatori internazionali, ha scansionato un’ampia porzione della nostra Galassia. L’obiettivo è stato di andare alla ricerca di quella che si chiama “firma tecnologica” di altri pianeti, senza però scovarla in alcuno dei punti analizzati.
Gli studiosi hanno sviluppato teorie, secondo le quali una delle prime tecnologie di un pianeta, contenenti forme di vita intelligenti, potesse essere quella relativa alle basse onde radio. E’ nota anche come tecnologia FM ed è quella che consente le comunicazioni a bassa frequenza.
L’analisi ha riguardato la mappatura di porzioni sempre più ampie della Via Lattea, concentrandosi in particolar modo sul suo centro, poiché ricco di esopianeti. Un numero tanto vasto di esopianeti, infatti, avrebbe statisticamente avuto una maggiore plausibilità di trovare qualche segnale simile.
Dopo ben 9 anni di studi con gli occhi puntati al cielo e quasi 3,3 milioni di pianeti ed esopianeti analizzati, non si è trovata alcuna traccia di tecnologia FM. Si è così concluso che non vi siano altre forme di vita al di fuori della Terra.
Da un lato abbiamo il Paradosso di Fermi, che vede accostarsi la possibilità di trovare nuove forme di vita, e poi la considerazione sulla vastità dell’universo che non è ancora stato scansionato. Che conclusioni possiamo trarre?
Forse quelli che noi chiamiamo alieni effettivamente non esistono, oppure non abbiamo ancora sviluppato la tecnologia capace di intercettarli. Altra ipotesi è che ancora sono loro a non essersi sviluppati come civiltà al punto da non essere in grado di trovarci.
L’unica certezza ad oggi stabilita è quella che effettivamente nella porzione della Via Lattea analizzata fino ad ora, purtroppo o per fortuna, ci siamo solo noi. Chissà se questa situazione cambierà col tempo.