Nonostante l’impulso all’odio sia una cosa completamente naturale, la parola stessa è considerata quasi un tabù dalla società e dalla religione. Non sono certo rare le mamme che vietano l’utilizzo di questo termine da parte dei bambini.
Le prediche, durante le varie celebrazioni liturgiche, descrivono questi sentimenti come una cosa assolutamente negativa proponendo ai credenti di allontanarli per favorire solamente l’amore. Eppure nemmeno nell’amore può esserci solo un’accezione positiva, come in tutti i sentimenti.
È vero che chi odia può poter provare il desiderio di voler distruggere la causa che genera questo sentimento giustificando questa volontà. Tuttavia, è altrettanto possibile utilizzare l’odio come se fosse curativo.
Il sentimento dell’odio è così intenso che potrebbe, se non è represso ed utilizzato nel modo giusto, rappresentare un vero e proprio carburante. Quello che si può fare con un sentimento non può essere valutato preventivamente in modo assoluto.
In base a come affrontato, un sentimento può essere costruttivo o distruttivo. È importante ricordare che anche l’amore, se non gestito nel modo corretto può distruggere. Non a caso, il tema dell’amore è legato anche ad omicidi o ad altri fenomeni sociali non positivi.
L’odio, se provato, può essere nascosto ma non eliminato. Quando si ha dentro questo sentimento la cosa fondamentale, per farlo diventare costruttivo e curativo, è quello di elaborarlo per evitare di utilizzarlo nel modo sbagliato.
L’aiuto della psicoterapia
Un odio acerrimo si può sfogare in azioni a dir poco distruttive sia per chi lo prova che per l’oggetto dell’odio stesso (che va ricordato che può essere anche una persona). Per fare in modo d’evitare questo, l’odio deve essere rilasciato senza creare dolore ad entrambe le parti.
Le pratiche psicoterapeutiche possono rappresentare in questo senso un grande alleato perché si propongono di insegnare alle persone ad accogliere tutte le tipologie di sentimenti e di liberare ciò che è intrappolato e represso nel modo più opportuno possibile.
Se si è nelle condizioni di provare un sentimento così intenso la cosa fondamentale è non prosciugare la propria energia cercando di nascondere e annullare ciò che si sente ma analizzare tutte le sensazioni per trovare la via migliore per cui queste diventino energia da poter utilizzare.
Molti esempi pratici di come sfruttare tutto ciò in modo positivo provengono, non a caso, proprio dalla psicoterapia e riguardano anche i più piccoli. In letteratura sono riportati esempi di bambini che in famiglia riportavano una situazione complessa costellata da liti e da ostilità.
Questi bimbi custodivano tutti i sentimenti, legati alla situazione, dentro di loro senza esprimere nulla all’esterno. Grazie ad alcuni professionisti sono riusciti a tirar fuori ciò che provavano inibendo tutti quei filtri che la società aveva insegnato fossero sbagliati e che li tenevano a freno.
Dopo questo i cambiamenti furono sorprendenti e migliorativi in quanto questi piccoli protagonisti sembravano essere meno ostili nei confronti di ciò che provocava loro odio e vivevano in una situazione più serena.
I casi simili sono moltissimi e possono essere anche molto più complessi ma sono proprio questi che possono aiutare a capire che le emozioni non sono sbagliate ma che vanno semplicemente conosciute.