Il solo pronunciare la parola Chernobyl fa subito scattare le antenne, almeno per tutti coloro che hanno compiuto 40 anni. Chernobyl è ormai sinonimo di incidente nucleare, di pericolo atomico, di radiazioni estremamente nocive.
La zona di Chernobyl è una delle più radioattive al mondo. Parliamo di un’area di svariate migliaia di km quadrati, considerata inabitabile per gli umani. Nel 1986 un incidente nel reattore numero 4 porto all’esplosione di tutta la struttura lasciando il nucleo radioattivo all’aria aperta per diversi giorni.
Le nubi tossiche arrivarono a coprire l’intera Europa causando danni alle persone che a distanza di anni portano sul corpo i segni di quell’incidente. Malformazioni, malattie genetiche e numerosi casi di tumori alla tiroide sono solo alcuni degli effetti, che colpirono soprattutto i bambini all’epoca.
La conquista da parte dei russi nella guerra contro l’Ucraina
A seguito dell’entrata dell’esercito russo in territorio Ucraino, Chernobyl e le sue strutture radioattive sono state subito uno degli obbiettivi principali da conquistare da parte dei russi. Le radiazioni nella zona sono monitorare 24 ore su 24 da decenni ormai.
Secondo le ultime notizie il personale ancora addetto al controllo del famoso reattore esploso e dei restanti è tenuto in qualche modo in ostaggio dai militari stranieri. L’intero processo per mantenere le radiazioni entro certi limiti può essere messo in pericolo.
Nella zona si è registrato un aumento delle radiazioni gamma fino e oltre 20 volte il livello definito normale. Il reattore esploso nel 1986 ha prodotto del materiale altamente radioattivo che è sepolto in profondità sotto al reattore stesso, a sua volta coperto da un sarcofago in cemento armato e acciaio.
Aumento radiazioni, le possibili cause
Una fuoriuscita di materiale da questa struttura è altamente improbabile se non attaccata direttamente con questo scopo. Anche gli ufficiali russi stanno mantenendo una certa tranquillità nella zona, in attesa degli eventi che potrebbero di nuovo cambiare le carte in tavola.
L’enorme balzo in alto dei rilevatori di radiazioni secondo i russi e alcuni esperti sarebbe dovuto al passaggio dei mezzi pesanti e di tutte le truppe russe in avvicinamento a Kiev che al loro transito hanno per forza di cose alzato e polveri dal terreno.
In parole semplici è come il polline che c’è in natura, che quando piove tende appesantirsi e a depositarsi sul terreno. Quando c’è il sole o un clima ventilato, le polveri tendono ad alzarsi dal terreno e dalle foglie per andare a disperdersi in giro nell’ambiente e far scattare i rilevatori.