Un roseto sottomarino: è questa la definizione attribuita alla nuova scoperta avvenuta nel corso delle ultime settimane nel largo di Tahiti, che ha messo in risalto come la vita sottomarina sia in costante evoluzione.
La lontananza della mano dell’uomo consente che bellezze naturali di questo genere si possano formare. Pare sia una delle più grandi barriere coralline individuate a tale profondità. L’eruzione del vulcano Tonga non avrebbe causato danni.
Una barriera differente rispetto alle altre
La barriera corallina si estende ad una profondità di oltre 30 metri al largo delle coste di Tahiti. La scoperta è avvenuta grazie alla collaborazione tra scienziati di diversi enti e l’UNESCO, alla costante ricerca di bellezze naturali che meritano di essere tutelate.
La dimensione è assai elevata, ovvero circa tre chilometri di lunghezza per una larghezza che supera ampiamente i trenta metri. La colorazione particolare e la composizione dei coralli ha fatto in modo che questa bellezza naturale venisse paragonata a un classico roseto.
Una composizione particolare
Questa barriera, di recente scoperta, ha inoltre suscitato non poca curiosità. La medesima si è sviluppata in un luogo dove, tendenzialmente, non avrebbe mai potuto riuscire a trovare una base solida per la sua formazione.
I ricercatori, infatti, hanno sostenuto come la suddetta barriera avrebbe dovuto crearsi a una distanza inferiore rispetto a quella registrata, ovvero entro i venticinque metri di profondità. Ciò è accaduto, secondo i ricercatori, grazie alla totale assenza di contaminazioni dell’ambiente da parte dell’uomo.
Le varie alterazioni, infatti, comportano una forte difficoltà per questi elementi marittimi di svilupparsi. L’allontanamento dei coralli deriva da ciò, con questa nuova barriera pronta a essere studiata per capire quale sia effettivamente la sua conformazione e diversi altri dettagli.
L’UNESCO pronto a inserire la barriera nei suoi patrimoni
Vista la peculiarità di questa formazione e la bellezza estetica della scoperta, l’UNESCO ha tutte le intenzioni d’inserire la barriera nelle bellezze che devono essere tutelate e che, di conseguenza, entrano a far parte del suo patrimonio.
Si tratta quindi di una scelta che potrebbe comportare anche un ritardo nello studio che si intende svolgere, in quanto potrebbe essere necessario prelevare i diversi campioni della barriera per svolgere degli studi maggiormente accurati.
Di conseguenza occorre aspettare per capire quale sarà la decisione che verrà intrapresa in merito alla nuova barriera scoperta che, almeno per ora, resta completamente intaccata nella profondità dove è stata scoperta.