Un ginecologo ha praticato per anni l’inseminazione artificiale per aiutare pazienti sterili, ma utilizzando il suo stesso sperma. In tal modo è divenuto padre di 21 figli. L’incredibile vicenda è accaduta in Olanda a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta.
Soltanto oggi si è fatta chiarezza sui fatti grazie all’intervento di un’organizzazione specializzata in fecondazione assistita. Il medico è morto ma le sue pazienti, ingravidate a loro insaputa col suo seme, ora chiedono giustizia. Ripercorriamo la storia per capire quali saranno.
Il ginecologo
Jos Beek era un ginecologo olandese specializzato in fecondazione assistita e tecniche di inseminazione artificiale. Esercitava la sua attività a Leida, un paesino di 120mila abitanti nel sud dei Paesi Bassi.
In base ai registri medici, Beek avrebbe lavorato all’Elisabeth Hospital, peraltro l’unico ospedale della città, dal 1973 fino al 1998. Ha svolto quindi 25 anni di servizio infedele, stando a quanto emerso dalle indagini.
Le autorità hanno stabilito che il medico si è occupato di donne che avevano difficoltà a procreare e ha gestito centinaia di casi di gravidanze difficili per conto dell’Elisabeth Hospital di Leida. Beek è morto nel 2019, prima che le sue azioni criminali fossero scoperte.
I fatti
Lo scandalo si è consumato proprio all’interno dell’Elisabeth Hospital di Leida. Anziché impiegare il seme di donatori anonimi o dei partner delle sue assistite, per oltre dieci anni il ginecologo ha utilizzato il suo stesso sperma per inseminare le pazienti, divenendo il padre biologico dei bambini.
I casi acclarati sono 21 e sono avvenuti tra il 1973 e il 1986, ma è solo la punta dell’iceberg: Jos Beek ha assistito centinaia di pazienti negli anni di servizio all’Elisabeth Hospital e potrebbe aver manomesso altre pratiche di inseminazione artificiale.
La scoperta
A portare alla luce l’incredibile e scandalosa verità sono stati i volontari della Fiom, un’associazione che si occupa di mettere in collegamento le persone nate attraverso la fecondazione assistita con i genitori biologici.
Analizzando registri medici e report sanitari, la Fiom ha scoperto che almeno 21 bambini mostravano tutti lo stesso DNA ed erano tutti nati all’ospedale di Leida tra gli anni ‘70 e ‘80. Scavando ulteriormente, gli esperti hanno verificato che quei 21 casi erano stati gestiti da Beek.
A quel punto è stato fondamentale provare il sospetto: comparando il DNA dei figli naturali del ginecologo a quelli dei bimbi nati con l’inseminazione artificiale, è stato trovato il match che ha incastrato il medico.
Le reazioni
Sconvolta la comunità medica olandese: il direttore dell’Elisabeth Hospital, Peter Jue si è detto scioccato e ha promesso che avvierà ulteriori indagini per capire se ci siano altri casi. Il timore è che Beek abbia utilizzato il suo seme in tutte le procedure portate a termine nei suoi 25 anni di servizio.
Insomma potrebbero emergere altri casi e le vittime potrebbero essere centinaia. E’ la terza volta che un medico olandese inganna le sue pazienti: prima di Beek, altri due ginecologi avevano utilizzato il proprio sperma all’insaputa delle pazienti.