La Luna è il nostro satellite di forma sferica, a distanza abbastanza esigua dal nostro Pianeta. L’assenza di atmosfera favorisce una conservazione molto prolungata delle rocce. Esse non vanno incontro ad alcuna forma di alterazione chimica che invece subirebbero sulla Terra.
La sua superficie è però composta per il 70% da crateri da impatto di tutte le dimensioni, da pochi millimetri fino a mille chilometri di diametro. L’assenza di atmosfera consente infatti anche a corpi di piccolissime dimensioni di giungere al suolo con violenza.
La forza di impatto delle meteore provenienti dallo Spazio è essenziale per spiegare questi corrugamenti lunari. Infatti il nucleo del satellite non possiede una quantità di calore sufficiente per mantenere le rocce profonde allo stato fluido.
Ecco come avverrà l’impatto
I crateri sono perciò formati dai materiali che sono stati espulsi e proiettati all’esterno per effetto dell’urto di meteore gigantesche. A seguito dell’impatto del razzo SpaceX Falcon 9 della NASA (lanciato nel 2015), si creerà un urto sulla Luna che provocherà la comparsa di un nuovo cratere.
La gravità della luna e quella terrestre hanno reso difficile in questi anni prevedere i suoi movimenti precisi, ma ora gli scienziati ci dicono che il razzo colpirà la superficie lunare il 4 marzo di quest’anno, con una velocità di 2,6 chilometri al secondo.
Questo impatto determinerà la nascita di un nuovo cratere nella Luna del diametro di circa diciannove metri. Questo impatto può essere per alcuni pericoloso, è meglio infatti che questo avvenga sulla Luna piuttosto che produca particelle di ossido di metallo nell’atmosfera terrestre.
Ricordiamo questa data: 4 marzo 2022, momento in cui ci sarà un nuovo cratere nella Luna. Questo del 4 marzo non è l’unico impatto che si è verificato sulla Luna, altri ce ne sono stati sulla superficie lunare con la conseguente formazione di crateri, ricordiamo quelli del 2013 e del 2009.
Ci sarà certamente molta curiosità attorno all’evento e sarà soprattutto interessante scrutare le immagini ad alta definizione che ci proporranno le riprese effettuate dalle varie sonde spaziali, così da confrontare la superficie lunare prima e dopo l’impatto.