Quasi due mesi la nuova variante, denominata Omicron, è esplosa in Sud Africa ed in pochissimo si è diffusa a livello globale. L’arrivo di una nuova variante ha portato i ricercatori a chiedersi se i vaccini mantenessero la loro efficacia e in che misura.
Come funzionano i vaccini e che efficacia hanno? I vaccini attivano il nostro sistema immunitario per produrre anticorpi che combattono l’esposizione al virus. L’entità della protezione dipende però da molteplici fattori.
Il modo in cui funzionano i vaccini sulla popolazione può variare dai risultati rilevati invece durante la sperimentazione, che vede un gruppo ristretto di persone. Però dobbiamo considerare che molte incognite influenzano la prestazione di un vaccino.
Tra le varie incognite figurano ad esempio le varianti, o la distribuzione del vaccino che può avvenire in modo discontinuo e senza omogeneità. Solo quando gran parte della popolazione viene vaccinata si ha la cosiddetta immunità di gregge.
Tra l’altro l’efficacia di un vaccino che può cambiare e comportarsi diversamente dalla sperimentazione effettuata con un gruppo ristretto di persone. Può capitare che i vaccini con una elevata efficacia negli studi clinici possono poi avere un’efficacia minore sulla popolazione globale.
Questo è successo con il coronavirus. Pfizer e Moderna hanno riferito che i loro vaccini hanno un’efficacia del 90% nella prevenzione dell’infezione sintomatica del coronavirus rispetto a chi non si è vaccinato, ma i virus mutano e questo può portare a cambiare l’efficacia di un vaccino.
La necessità del Booster
Ad esempio uno studio del 2021 sulla variante Delta ha dimostrato che il vaccino Pfizer era efficace per il 53% nel prevenire malattie gravi nei residenti delle case di cura, quindi in soggetti predisposti a sviluppare la malattia grave.
Invece per quanto riguarda la variante Omicron si ha un’ulteriore riduzione dell’efficacia, si arriva al 30-40% nel prevenire le infezioni e il 70% nel prevenire le forme gravi. Per questo motivo è stato previsto l’utilizzo di Booster che aumentano l’immunità contro l’Omicron.
I più recenti studi dimostrano che una terza dose aiuterebbe a rafforzare la risposta immunitaria e la protezione contro la variante omicron con stime di efficacia del 70-75%. Le dosi di richiamo possono aumentare la quantità di anticorpi e la risposta del sistema immunitario.
La realtà è che i vaccini funzionano anche con diversi livelli di efficacia e proteggono non solo i vaccinati che hanno meno probabilità di diffondere l’infezione, ma anche i non vaccinati perché si riducono le nuove infezioni e offrono cosi nuova protezione.