In generale la storia dell’umanità ha visto una serie di pandemie e di epidemie, più o meno gravi ed estese a seconda dei casi e delle situazioni. La storia dell’uomo così come quella degli animali, nel corso dei secoli risulta fortemente caratterizzata da questo tipo di circostanze.
Le grandi pandemie si sono sviluppate da virus sconosciuti e indefiniti, in un primo momento. Successivamente questi ceppi sono diventatati ben noti e hanno segnato la storia della società attuale.
La pandemia Sars-Cov-2, che ha segnato le nostre vite in questi due anni, è solo l’ultima in ordine cronologico e che senza dubbio ha avuto una forte risonanza grazie all’intensa diffusione capillare che c’è stata, ma anche per la divulgazione mediatica e via social fortemente avanzata.
Vediamo nel dettaglio degli esempi
Nell’ultimo secolo c’è stata la pandemia denominata “influenza spagnola” diffusa nell’anno 1918 che infettò e colpì almeno mezzo miliardo di persone, causandone la morte di circa cinquanta milioni, ma in realtà le stime non sono queste, addirittura parlano di circa cento milioni di morti.
Tale nome derivò dal fatto che la Spagna non fu coinvolta nella Grande Guerra. Le informazioni in Spagna circolavano liberamente, rispetto agli altri paesi dove le informazioni erano nascoste. Si tratta di un ceppo del virus dell’influenza che fu tra i più violenti.
Questo virus si allargò a macchia d’olio in tutto il mondo, in contemporanea con gli spostamenti delle truppe europee. Il sistema sanitario in generale era quasi al collasso e le svariate camere mortuarie erano sature, con i morti che aumentavano in modo incontrollato.
Un’altra grave pandemia che ha contraddistinto la storia del genere umano è la rinomata influenza asiatica. La malattia fu rilevata per la prima volta nella penisola di Yunan, ossia in Cina. Questo virus influenzale di origine aviaria comparve nel 1957 e si diffuse molto rapidamente in meno di un anno.
Non fu risparmiata nessuna area del globo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lavorato per sviluppare un vaccino che fosse in grado di “smorzare” gli effetti gravi dei cambiamenti influenzali che si manifestavano.
Di sicuro i precedenti progressi in campo medico fatti a causa della pandemia spagnola, consentirono di poter contenere il più possibile il proliferare del virus. Ciò nonostante si registrarono circa un milione di vittime in tutto il mondo.
La storia del virus dell’HIV
Un’altra delle pandemie più conosciute e che più di altre ha segnato la società attuale è quella del virus dell’immunodeficienza umana, ossia l’HIV, quello che più comunemente chiamiamo AIDS. I primi veri casi accertati e confermati sono risalenti all’anno 1981.
Da quel momento l’espansione del virus è stata globale portando le organizzazioni sanitarie di tutto il mondo a concentrarsi il più possibile verso il contenimento della diffusione. Si è creduto che l’inizio di tutto fosse da rintracciare nel mondo animale.
I suoi principali effetti sono da individuare nell’indebolimento di tutto il sistema immunitario. In linea di massima, questo virus non è di natura letale, ma di possono esserlo le conseguenze che porta, perché porta il fisico e l’organismo ad essere indifeso al cospetto di altre malattie.
Il mezzo di trasmissione avviene attraverso fluidi corporei, e sicuramente rispetto ad altri tipi di virus più influenzali è meno contagioso, ma ciò nonostante la non conoscenza iniziale e l’ignoranza di tante persone hanno causato una diffusione di massa veramente capillare.
Ecco che a tal conferma, si può dire che l’HIV ha causato all’incirca venticinque milioni di vittime nel mondo intero. Il virus dell’HIV non è stato mai debellato nemmeno oggi, ma le moderne terapie consentono di convivere con la malattia mantenendola sotto controllo.