La pandemia e il rischio connesso con l’infezione provocata dal Coronavirus non sono purtroppo ancora un ricordo, ma un reale problema con cui, a distanza di tempo, dobbiamo ancora convivere e chissà per quanto lo dovremo ancora fare.
I numeri e gli studi scientifici parlano chiaro: chi si vaccina (e, in particolare, chi ha fatto il richiamo booster) ha un minore rischio di contrarre la malattia e, comunque, anche nel caso in cui si dovesse infettare, i sintomi sono minori e anche le possibili conseguenze che può provocare lo sono.
La necessità di ospedalizzazione è nettamente inferiore rispetto ai non vaccinati, per non parlare di quella di dover far ricordo alla terapia intensiva. E tutto ciò indipendentemente dallo specifico vaccino che viene inoculato.
Nonostante questo, però, troppe sono ancora le persone che non si sono sottoposte a nessun vaccino e che, anzi, sostengono fortemente di essere dei no vax convinti. E non sono servite neppure le restrizioni imposte dai diversi governi a scoraggiarli e a spingerli a prenotare la vaccinazione.
Le loro percentuali sono molto differenti in base allo Stato che si prende in considerazione. Ad esempio nel Regno Unito è solo del 10-20%, mentre in Francia arriva addirittura al 60%. Ma perché tutto ciò?
Non è corretto pensare che l’astensione debba essere ricollegata solo ed esclusivamente alla paura di introdurre nel proprio organismo un vaccino ottenuto chimicamente in laboratorio. C’è, poi, chi invece li accusa soltanto di essere degli egoisti o addirittura degli ignoranti.
Le ragioni dei No-Vax
L’analisi deve essere ben più approfondita per capirne le vere ragioni e per portare questi no vax convinti ad accettare quello che ormai è l’unico modo per raggiungere l’immunità di gregge che ci salverà a livello globale.
Il diffondersi di più varianti a partire da quella iniziale che, da sola, è riuscita a piegare il mondo (vedi la Delta o la più recente Omicron) rende ancora più scettiche molte persone che sono convinte che un vaccino universale non esista e che, quindi, il vaccino non porti a una copertura.
Anche la necessità di dover ricorrere forse anche a una quarta dose li porta a sostenere che il vaccino sia solo una soluzione irrisoria, temporanea e per nulla rilevante. La mancanza di una protezione completa alimenta le tesi dei no vax.
Il maggior numero dei soggetti che non si voglio vaccinare sono delle persone comuni che non appartengono a nessuno schieramento politico, culturale o sociale. Sono semplicemente delle persone indecise che non sono ancora state in grado di affrontare il problema.
Per fortuna molti di questi titubanti convinti stanno prendendo coscienza dell’importanza della vaccinazione di massa e quindi stanno cambiando idea. Qualcuno ha preso atto del fatto che mette a rischio non solo la propria vita, ma anche quella degli altri.
Il semplice ritardo che questi soggetti stanno avendo rispetto al resto della popolazione deve essere considerato come un punto a favore del virus. Non possiamo permettercelo.