Circa 66 milioni di anni fa un asteroide ha colpito la Terra e le conseguenze sono state devastanti: terremoti, maremoti, pioggia acida hanno martoriato piante e animali. Il sole è stato oscurato da enormi quantità di polveri e tutto ciò ha portato le forme di vita ad avere serie difficoltà nel procacciare il cibo e nel sopravvivere fino a causare la celebre estinzione dei dinosauri. Come mai però altri animali, e in particolare i coccodrilli, sono sopravvissuti a quest’apocalisse e popolano ancora oggi la Terra?
Molti sono gli scienziati che si sono posti questa domanda, ad oggi le motivazioni sembrano essere principalmente due.
Innanzitutto, i coccodrilli sono rettili che utilizzano pochissima energia, si muovono poco, respirano lentamente e perfino la loro frequenza cardiaca è bassissima, è questo che li rende capaci di rimanere sott’acqua anche più di un’ora.
Milioni di anni fa, quando l’asteroide ha colpito la Terra, questa caratteristica ha permesso loro di restare a lungo senza cibo in un periodo in cui procacciarlo era difficile per il resto della fauna e la disponibilità era molto limitata. Inoltre, i coccodrilli vivono attorno a fiumi, laghi e coste e non hanno bisogno necessariamente di piante per sopravvivere, si nutrono infatti di residui animali e di vegetazione anche morta; questo ha offerto ai coccodrilli un vantaggio selettivo non indifferente in un periodo in cui il mondo vegetale è stato il primo a venir meno a causa della mancanza di luce e delle altre conseguenze del disastro naturale.
Il devastante impatto dell’asteroide che ha portato alla scomparsa dei dinosauri, quindi, non ha significato l’estinzione di ogni forma di vita sulla Terra: uccelli, piccoli mammiferi, coccodrilli e altri rettili sono riusciti a sopravvivere sfruttando le loro caratteristiche naturali, i loro stili di vita e la loro resistenza e li ritroviamo ancora oggi attorno a noi a popolare il pianeta.