Sulla base di recenti scoperte, quello che abbiamo sempre saputo sulla cosmologia potrebbe rivelarsi inesatto. Diversi ricercatori, infatti, sono convinti di aver scoperto un enorme arco di galassie, il quale metterebbe in discussione gli assunti posti dall’odierna cosmologia.
Secondo Science News, un team di astronomi avrebbe scoperto una disposizione di galassie estesa addirittura per oltre 3 miliardi di anni luce nello spazio, che avrebbero appunto soprannominato l’arco gigante.
Se questa ipotesi si rivelasse veritiera, la nozione attualmente riconosciuta che la materia sia uniformemente distribuita ovunque nell’universo verrebbe smentita clamorosamente. L’universo non appare affatto omogeneo.
Ad annunciare questa sensazionale scoperta è stata Alexia Lopez, cosmologa membro del team sopraccitato,. La scienziata ne ha parlato per la prima volta il 7 giugno 2021 durante la conferenza stampa (virtuale) organizzata in occasione della riunione dell’American Astronomical Society.
Per arrivare a questa conclusione, gli astronomi del team di cui fa parte Lopez hanno osservato la luce proveniente da 40.000 quasar. Questi sono i nuclei luminosi delle galassie contenenti buchi neri supermassicci.
Così appare l’arco gigante
Infatti, quando la luce di questi nuclei raggiunge la Terra, dopo aver viaggiato attraverso lo spazio, viene assorbita da atomi e corpi intorno alle galassie. In tal modo si creano uniche e inimitabili firme luminose, rilevabili e studiate dagli studiosi.
Lopez e i suoi colleghi, in seguito a queste osservazioni, si sono resi conto come la luce dei quasar formasse questo grande arco, esteso per un quindicesimo del raggio dell’universo attualmente in vista.
Bisogna ovviamente andare molto con i piedi di piombo nell’accettare seduta stante queste ipotesi. Se ciò fosse confermato, si andrebbe a modificare un modello cosmologico ben saldo nella scienza contemporanea.
A questo proposito Subir Sarkar, astrofisico dell’Università di Oxford, ha affermato come questa possa essere una scoperta ‘viziata’ dall’occhio umano. Il nostro occhio tende a ‘modellizzare’, a dare una forma, a tutto ciò che esso coglie.