Proxima Centauri è la stella più vicina al nostro sole, e in passato, viste le sue dimensioni, all’interno del suo sistema solare, si potrebbero essere sviluppate forme di vita simili a quelle presenti sulla Terra. Tuttavia, recentemente, una forte attività solare della stella ha dato origine ad un’eruzione solare micidiale, da far pensare alla stragrande maggioranza degli scienziati che nessuna eventuale forma di vita preesistente avrebbe potuto resistere.
Questa stella, vista la sua distanza di soli quattro anni luce dal nostro sistema solare, spesso è stata centro di dibattito. Gli scienziati, infatti, concordano che nonostante sia una stella di piccole dimensioni, pari ad un ottavo della massa del nostro sole, sia particolarmente attraente come oggetto di studio sotto vari aspetti.
Proxima Centauri, infatti, gode della presenza di due pianeti, uno dei quali sarebbe molto simile alla Terra e in passato potrebbe aver ospitato anche una qualche forma di vita aliena.
Recentemente la stella ha emanato uno strano bagliore che ha attirato subito l’attenzione di nove telescopi spaziali e terrestri ed è stato tenuto sotto osservazione per ben 40 ore. Ciò che ne è emerso ha dello straordinario: il bagliore altro non era che una grande eruzione solare, una gigantesca bolla di radiazioni mortali dirette verso i suoi esopianeti più vicini.
Fino a qualche tempo fa si pensava che i brillamenti solari si potessero verificare solo in stelle di massa molto simili al nostro sole, invece, Proxima Centauri è la dimostrazione che anche una stella classificata come “nana rossa”, e quindi come stella di piccole dimensioni, può sviluppare questo genere di esplosioni in grado di spazzare via ogni possibilità di vita esistente nei dintorni della stessa stella.
Tale evento ha modificato non solo il modo di pensare degli scienziati, ma apre nuove domande per il mondo scientifico. Infatti, adesso, ci si concentrerà molto di più allo studio dei brillamenti solari per capire quelli che potrebbero essere i possibili effetti sul nostro pianeta nel momento in cui dovesse verificarsi un fenomeno simile. La domanda che viene spontanea, infatti, è: qualcosa di analogo potrebbe avvenire anche al nostro Sole?