Le stelle mancanti potrebbero essere un fenomeno “nuovo”?
Per millenni gli astronomi sono stati convinti dell’immutabilità degli oggetti celesti. Anche quando la scienza ha scoperto il contrario, i fenomeni maggiori sono sempre stati stimati in milioni di anni se non miliardi.
Quando le stelle più grandi, molte volte più del Sole, muoiono, diventano supernove e rimangono visibili per migliaia di anni luce. Ma a quanto pare, succede anche che alcune stelle scompaiono completamente dai telescopi in pochi decenni o anni.
Alla ricerca degli astri mancanti
Il progetto VASCO (Vanishing and Appearing Sources during a Century of Observations) guidato da Beatriz Villarroel del Nordic Institute for Theoretical Physics, in Svezia, si interessa a oggetti astronomici storicamente noti che sono scomparsi nel nulla in pochi anni. Scoprire le cause può aprire nuovi orizzonti per l’astrofisica.
Il Zwicky Transient Facility (ZTF) di Monte Palomar, in California, utilizza fotocamere ad alta risoluzione con il telescopio Samuel Oschin. In tre notti è in grado di mappare tutto il cielo visibile con due passaggi sulla Via Lattea. Vengono comparati i suoi dati con quelli dell’Osservatorio Navale USA (USNO) degli anni ‘50 e quelli aggiornati del Panoramic Survey Telescope and Rapid Response System (Pan-STARRS) dell’osservatorio di Haleakalā alle Hawaii.
Riuscire a trovare un evento che si presenta meno di una volta al secolo richiede molto tempo di indagine e la revisione di vecchi cataloghi su lastra che hanno una storia di oltre 70 anni.
Si possono confrontare le scie degli asteroidi con le immagini delle stelle, con un progetto aperto, a cui chiunque può contribuire, approfittando del fatto che ogni oggetto è catalogato per forma, luminosità e caratteristiche.
Astri misteriosi e spiegazioni da trovare
Al momento mancano all’appello 800 stelle, non ancora verificate, perché si potrebbe trattare di difetti nelle lastre di ripresa. Fra i fenomeni transitori ci sono le esplosioni di luce delle nane rosse che incontrano fronti d’onda elettromagnetici e che le fanno illuminare 100 volte più del solito.
Potrebbero essere cataclismi locali che le hanno fatte apparire sulle lastre e finito il fenomeno sono tornate fuori dallo spettro del visibile.
Anche le supernove fallite, che implodono subito in un buco nero e di cui ci giungono solo pochi fotoni, potrebbero spiegare il fenomeno degli astri mancanti, ma si tratta di eventi rari, uno ogni tre secoli e quindi VASCO non riesce a individuarli.
Al momento i processi che possono portare una stella a scomparire sono ignoti. C’è chi ha pensato alle sfere di Dyson, colossali strutture artificiali che assorbono l’energia delle stelle per civiltà aliene avanzatissime o giganteschi fari per inviare segnali, ma sono speculazioni. Qualcun’altro ha teorizzato che un oggetto che scompare dal cielo stellato, in realtà sia un’astronave di dimensioni inimmaginabili, che non si sposta con una traiettoria prevedibile con le leggi della gravitazione.