Per decenni, astronomi e fisici hanno speso enormi risorse finanziarie in rivelatori sofisticati senza trovare risposte alla ricerca della materia oscura. Recentemente un gruppo di scienziati ha cambiato l’approccio alla materia. Così la ricerca di segni di materia oscura non passa più dai laboratori di fisica delle particelle ma dall’aria sopra di noi. Le nuove ricerche si basano sulla teoria che questi frammenti di materia oscura, noti come “macro”, innescherebbero fulmini perfettamente dritti, che non sono mai stati documentati.
La teoria della materia oscura nasce negli anni ’30, quando gli astronomi notarono che le galassie si muovono come se contenessero più materia di quella visibile tramite i nostri telescopi. Di conseguenza, i ricercatori ritengono che debba esserci una grande quantità di materia invisibile.
La teoria vuole la materia oscura composta da particelle elementari, create circa 14 miliardi di anni fa al tempo del Big Bang. Questi oggetti ipotetici sono conosciuti come WIMP, acronimo traducibile in “particelle di grande massa ad interazione debole”.
Le ricerche di WIMP impiegano vasche enormi di un liquido ultra-denso come lo xeno; se una particella di materia oscura colpisse il liquido, i fisici dovrebbero essere in grado di vedere la radiazione emessa dai nuclei atomici mentre si ritirano dalle collisioni con i WIMP. Purtroppo, numerosi esperimenti di questo tipo non hanno ad oggi portato grandi risultati.
Si è così sviluppata la teoria delle macro: se una di loro attraversasse l’atmosfera terrestre, rilascerebbe un livello di energia tale capace di creare così un lungo canale sottile nell’aria di particelle elettricamente cariche, o ioni. Normalmente, un canale ionico sarebbe invisibile, ma se dovesse verificarsi durante un temporale, il canale offrirebbe un condotto per i fulmini, che a differenza di quelli ordinari, che sono frastagliati, risulterebbero dritti come una freccia.
I fulmini normalmente viaggiano lungo percorsi sconnessi e tortuosi mentre cercano di trovare il percorso di minor resistenza tra le nuvole e il suolo o tra due nubi. A causa delle fluttuazioni di temperatura e umidità, quel percorso è tipicamente irregolare, producendo il caratteristico motivo a zig-zag. Ma se una macro creasse un canale ionico perfettamente diritto, il fulmine andrebbe a incastrarsi lì, risultando super dritto.
Ad oggi, nessuno ha mai visto un fulmine del genere. Quello che è andato più vicino a confermare questa teoria è un fulmine quasi dritto registrato in Zimbabwe nel 2015. Ma la mancanza di prove potrebbe essere dovuta alla mancanza di sforzi coordinati tra i ricercatori.