Il 2023 segna un anno di celebrazioni straordinarie per la scienza e l’arte, con anniversari importanti come i 550 anni dalla nascita di Copernico e i 400 anni dalla pubblicazione del “Saggiatore” di Galileo. Questi eventi storici trovano un filo conduttore nella mostra “La Città del Sole: arte barocca e pensiero scientifico nella Roma di Urbano VIII”, allestita a Palazzo Barberini a Roma fino all’11 febbraio. La mostra, curata dal Museo Galileo, esplora il periodo della Rivoluzione scientifica che ha avuto luogo durante il pontificato di Urbano VIII, noto anche come Maffeo Barberini.
Le Api Urbane e la modernizzazione di Roma
Urbano VIII, nel suo sogno teocratico, ha convocato a corte i migliori intellettuali del suo tempo, soprannominati “Api Urbane”. Questi scienziati, architetti ed euclidei hanno contribuito a costruire una Roma più moderna, caratterizzata da un mix di gnomonica, naturalismo e astronomia, che conviveva con l’arte e la religione. La mostra mette in luce come questi intellettuali abbiano lasciato un’impronta indelebile sulla città, trasformandola in una vera e propria “città del sole”.
Il contributo dell’Istituto nazionale di astrofisica
L’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) celebra questo periodo storico insieme al Museo Galileo e all’Università La Sapienza, contribuendo alla mostra con pezzi del proprio patrimonio artistico e organizzando una serie di incontri e visite guidate. Tra i pezzi esposti, spicca un cannocchiale in cartone d’autore ignoto, ricavato da una mappa dell’Urbe, e copie di preziose tavole gnomoniche in ardesia, che ritraggono la Capitale all’epoca di Galileo e Athanasius Kircher.
Esplorare la “Città del Sole”
L’iniziativa “Nella Città del Sole: Luoghi e Storie della Scienza Romana al Tempo di Urbano VIII” invita i cittadini a scoprire i luoghi più significativi di questo periodo storico, seguendo le tracce delle Api Urbane. Il percorso include il Collegio Romano, Palazzo Barberini, il Convento di Trinità dei Monti, i Giardini del Quirinale, la Galleria Spada e le collezioni del Museo astronomico e copernicano di Monte Mario dell’Inaf.
La narrazione degli esperti
Gli esperti della commistione tra arte e scienza in età barocca guideranno i visitatori alla scoperta delle meridiane a riflessione, delle anamorfosi e dei segreti degli astronomi. Si potranno esplorare le attività dei matematici sui tetti del Collegio Romano e il significato allegorico del grande quadrante solare “Tetracyclo” al Quirinale.
Storie sorprendenti in luoghi inaspettati
La mostra rivela storie sorprendenti in luoghi spesso trascurati, come il Convento che sovrasta Piazza di Spagna, dove furono condotti esperimenti per ottenere il vuoto, o la villa Pamphilj, progettata da Borromini e Maignan come un parco giochi scientifico. Si potrà anche passeggiare tra le collezioni del perduto museo di Kircher, esaminando i modelli degli obelischi romani e rievocando le sue meraviglie.
In conclusione, la mostra “La Città del Sole” offre un ritratto a tutto tondo della scienza barocca, con la sua dimensione teatrale che rende il mondo un palcoscenico. La riscoperta della Città del Sole, delle Api e delle Stelle è un viaggio affascinante nel tempo, che merita di essere intrapreso.