Il chief software officer del Pentagono ha deciso di dimettersi dal suo ruolo perché ritiene di non essere in grado di contrastare una potenza mondiale come la Cina.
In una recente intervista rilasciata al Financial Times, l’ex ministro del Dipartimento della Difesa statunitense ha dichiarato che le tecnologie messe a disposizione dagli Stati Uniti non sono sufficienti per contrastare il gigante cinese. Nicolas Chaillan si è quindi dimesso in segno di protesta e si è lamentato delle lacune riguardanti la sicurezza informatica.
Il funzionario ha parlato di un livello da scuola elementare, denunciando la mancata cooperazione tra le forze armate statunitensi e il comparto tecnologico. Ha inoltre sottolineato di aver dovuto sprecare buona parte del suo tempo riparando il laptop di base e il sistema cloud.
Chaillan non ha nascosto la rabbia dovuta all’evoluzione rapida della Cina nei settori dell’intelligenza artificiale e della difesa da attacchi informatici. Si è anche lamentato dei colossi tecnologici locali, che hanno preferito focalizzarsi su inutili dibattiti etici a differenza di Pechino.
L’ex leader del Dipartimento ha manifestato il chiaro intento di testimoniare al Congresso, al fine di spiegare altri errori e negligenze commessi dal Governo americano. Secondo varie fonti, entro il 2028, la Cina dovrebbe diventare la prima potenza economica mondiale superando proprio gli Stati Uniti. Il Governo dell’enorme Stato asiatico è stato capace di fronteggiare al meglio la pandemia di Covid-19 che ha dilaniato tutto il mondo.
La Cina ha fatto segnare una crescita economica sostanziale. Si parla del 5,7% annuo tra il 2021 e il 2025, per poi diventare un 4,5% dal 2026 al 2030. Dall’altra parte, gli Stati Uniti sembrano destinati ad assestarsi sul 1,9% tra il 2022 e il 2024 e a scendere all’1,4% negli anni successivi. La palma di terza potenza economica globale spetterebbe al Giappone, almeno fino al 2030.