Intelligenza artificiale: una spada a doppio taglio
L’intelligenza artificiale (AI) è una tecnologia che ha il potenziale di rivoluzionare la società in modi inimmaginabili. Tuttavia, come ogni grande potere, viene con grandi responsabilità. Un recente articolo discute il ruolo complesso dell’AI nella società, sottolineando come possa essere sia un beneficio che un danno. Esplora il contributo dell’AI alla sicurezza nazionale, il suo ruolo nell’esacerbare problemi sociali come la radicalizzazione e la polarizzazione, e l’importanza di comprendere e gestire i suoi rischi.
L’AI e la sicurezza nazionale
L’AI e gli algoritmi hanno la capacità e sono attualmente utilizzati per esacerbare la radicalizzazione, aumentare la polarizzazione e diffondere razzismo e instabilità politica, secondo un accademico dell’Università di Lancaster. Joe Burton, professore di Sicurezza Internazionale all’Università di Lancaster, sostiene che l’AI e gli algoritmi sono più che semplici strumenti utilizzati dalle agenzie di sicurezza nazionale per contrastare le attività online malevoli. Suggerisce che possono anche alimentare la polarizzazione, il radicalismo e la violenza politica, diventando così una minaccia alla sicurezza nazionale stessa.
L’AI nella securitizzazione e il suo impatto sociale
Il documento di Burton è stato recentemente pubblicato nel Journal of Technology in Society di Elsevier. “L’AI è spesso inquadrata come uno strumento da utilizzare per contrastare l’estremismo violento”, afferma il professor Burton. “Ecco l’altro lato del dibattito”. Il documento esamina come l’AI sia stata securitizzata nel corso della sua storia, nelle rappresentazioni dei media e della cultura popolare, e esplorando esempi moderni di effetti polarizzanti e radicalizzanti dell’AI che hanno contribuito alla violenza politica.
L’AI nella guerra e nella sicurezza informatica
L’articolo cita la serie di film classici, The Terminator, che ha rappresentato un olocausto commesso da un’intelligenza artificiale “sofisticata e maligna”, come facendo più di qualsiasi altra cosa per inquadrare la consapevolezza popolare dell’Intelligenza Artificiale e la paura che la coscienza delle macchine potrebbe portare a conseguenze devastanti per l’umanità – in questo caso una guerra nucleare e un tentativo deliberato di sterminare una specie.
Il ruolo dei droni sofisticati
Il ruolo dei droni sofisticati, come quelli utilizzati nella guerra in Ucraina, sono ora capaci di piena autonomia, inclusa funzioni come l’identificazione e il riconoscimento dei bersagli. E, mentre c’è stata una campagna di dibattito ampia e influente, anche all’ONU, per vietare i “robot killer” e per mantenere gli umani nel ciclo decisionale in situazioni di vita o di morte, l’accelerazione e l’integrazione nei droni armati è continuata a ritmo sostenuto.
L’AI nella sicurezza informatica
Nella sicurezza informatica – la sicurezza dei computer e delle reti informatiche – l’AI viene utilizzata in modo significativo, con l’area più prevalente che è la (dis)informazione e la guerra psicologica online. Le azioni del governo di Putin contro i processi elettorali statunitensi nel 2016 e il successivo scandalo di Cambridge Analytica hanno mostrato il potenziale dell’AI di essere combinata con big data (inclusi i social media) per creare effetti politici centrati sulla polarizzazione, l’incoraggiamento di credenze radicali e la manipolazione di gruppi di identità. Ha dimostrato il potere e il potenziale dell’AI di dividere le società.
L’impatto sociale dell’AI durante la pandemia
E durante la pandemia, l’AI è stata vista come un positivo nel tracciare e rintracciare il virus, ma ha anche portato a preoccupazioni sulla privacy e sui diritti umani. L’articolo esamina la tecnologia AI stessa, sostenendo che esistono problemi nella progettazione dell’AI, nei dati su cui si basa, nel modo in cui viene utilizzata e nei suoi risultati e impatti.
Il documento conclude con un messaggio forte ai ricercatori che lavorano nella sicurezza informatica e nelle Relazioni Internazionali. “L’AI è certamente capace di trasformare le società in modi positivi, ma presenta anche rischi che devono essere meglio compresi e gestiti”, scrive il professor Burton, esperto di conflitti informatici e tecnologie emergenti e che fa parte dell’iniziativa di Sicurezza e Protezione dell’Università.
“Comprendere gli effetti divisivi della tecnologia in tutte le fasi del suo sviluppo e utilizzo è chiaramente fondamentale. Gli studiosi che lavorano nella sicurezza informatica e nelle Relazioni Internazionali hanno l’opportunità di integrare questi fattori nell’agenda di ricerca emergente sull’AI e di evitare di trattare l’AI come una tecnologia politicamente neutra. In altre parole, la sicurezza dei sistemi AI e il modo in cui vengono utilizzati nelle lotte geopolitiche internazionali, non dovrebbero sovrastare le preoccupazioni sui loro effetti sociali”.