Un incontro ravvicinato con una balena
Immaginate di essere immersi nelle profondità dell’oceano, circondati dalla calma e dal silenzio delle acque, quando all’improvviso tutto diventa buio e vi rendete conto di essere intrappolati nella bocca di una balena. Questa è stata l’esperienza vissuta da Michael Packàrd, un pescatore di aragoste di 56 anni, mentre si trovava a circa 14 metri di profondità al largo di Cape Cod, nel Massachusetts.
Il momento del terrore
Michael ricorda vividamente il momento in cui si è reso conto di essere stato inghiottito dalla balena: “Ho sentito un forte colpo e tutto è diventato buio. Poi ho capito, mio Dio, sono nella bocca di una balena… sta cercando di ingoiarmi”. In quel momento, il pescatore ha pensato che sarebbe morto, divorato dall’enorme mammifero marino.
La fuga miracolosa
Ma, in un incredibile colpo di scena, la balena è emersa dall’acqua e ha espulso Michael, che è atterrato in mare, libero e salvo. “La balena è salita in superficie, ha iniziato a scuotere la testa e io sono stato lanciato in aria, atterrando in acqua”, ha raccontato Michael.
La vita di un pescatore di aragoste
Prima dell’incidente, Michael era intento a pescare come faceva da 40 anni. Il suo compagno di pesca, Josiah Mayo, ha raccontato che l’incidente è avvenuto nel 2015 e che, fortunatamente, si trattava di una balena e non di uno squalo, il che ha permesso a Michael di sopravvivere.
Un’esperienza unica
Josiah ha descritto l’evento come qualcosa di straordinario, paragonando la balena a un adolescente o a un cucciolo che probabilmente non sapeva bene cosa stesse facendo. Michael è uscito dall’esperienza solo con dei lividi sulle gambe.
Il comportamento alimentare delle balene
Peter Corkeron, scienziato senior presso il New England Aquarium, ha spiegato che le balene megattere, durante l’alimentazione, praticano spesso la “gulp feeding”, ovvero aprono così tanto la bocca che è possibile che Michael sia stato raccolto in questo modo.
In conclusione, l’esperienza di Michael Packàrd è stata senza dubbio terrificante, ma allo stesso tempo miracolosa. La sua storia ci ricorda la potenza e l’imprevedibilità della natura, e la fortuna di poter raccontare un incontro così ravvicinato con una delle creature più maestose del nostro pianeta.