La crisi dentale a Calgary: carie in aumento dopo la rimozione del fluoro
A Calgary, una città canadese, il cambiamento è stato evidente. Secondo il dentista pediatrico Warren Loeppky, la carie nei bambini è diventata più diffusa, aggressiva e difficile da trattare dopo il 2011, anno in cui il consiglio comunale decise di interrompere la fluorurazione dell’acqua. La situazione è così peggiorata che molti piccoli pazienti necessitano ora di cure odontoiatriche complesse sotto anestesia generale.
La ricercatrice Lindsay McLaren dell’Università di Calgary ha confermato il peggioramento della salute dentale con uno studio approfondito. Confrontando i dati dei bambini di seconda elementare di Calgary con quelli di Edmonton (dove il fluoro non è mai stato rimosso), ha riscontrato che il 65% dei bambini di Calgary aveva carie rispetto al 55% dei coetanei di Edmonton. Nonostante la differenza possa sembrare sottile, il dato risulta significativo a livello statistico ed è indipendente da altri fattori come alimentazione o livello socioeconomico.
Dal 2018 al 2019, il numero di interventi per carie che hanno richiesto anestesia generale era quasi il doppio a Calgary rispetto a Edmonton, rafforzando ulteriormente il legame tra assenza di fluoro e peggioramento della salute orale.
Il caso di Juneau: un’analisi attraverso i dati Medicaid
Molto prima di Calgary, anche Juneau in Alaska aveva deciso di cessare la fluorurazione dell’acqua nel 2007. La ricercatrice Jennifer Meyer ha documentato come, dopo la rimozione del fluoro, il numero medio di procedure dentali per bambino sotto i 6 anni sia aumentato da 1,5 a 2,5 in meno di un decennio. Contestualmente, i costi sanitari associati a questi trattamenti sono saliti, aumentando di 303 dollari per bambino tra il 2003 e il 2012.
La decisione di Juneau si era basata su un rapporto commissionato, i cui contenuti critici verso la fluorurazione si sono poi rivelati scientificamente infondati. Questo ha portato a una crescita dei problemi di salute dentale tra i più piccoli e a una maggiore spesa pubblica.
Il dibattito scientifico contemporaneo sul fluoro
Negli Stati Uniti, la questione della fluorurazione è più viva che mai. Recentemente, nel 2024, il Programma Nazionale di Tossicologia (NTP) ha pubblicato una revisione sistematica in cui si afferma, con “moderata fiducia”, che livelli di fluoro superiori a 1,5 milligrammi per litro possono essere associati a una diminuzione del QI nei bambini. Tuttavia, questa concentrazione è più del doppio rispetto alla dose raccomandata dai Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC), fissata a 0,7 mg/L.
Gli scienziati sottolineano che i livelli standard presenti nell’acqua trattata negli Stati Uniti non mostrano una relazione certa con un calo del QI. Inoltre, come puntualizzato dallo stesso NTP, trovare un’associazione non implica causalità.
Il ritorno del fluoro a Calgary e il panorama attuale negli Stati Uniti
Dopo anni di peggioramento della salute orale, nel 2021, i cittadini di Calgary hanno votato a favore della reintroduzione del fluoro nell’acqua potabile, con un ampio consenso del 62%. Questo risultato è stato superiore perfino al numero di voti ricevuti dal sindaco, segno della forte mobilitazione civica.
Al contrario, negli Stati Uniti, il clima si è fatto più teso: nel marzo 2025, lo Utah è diventato il primo stato a vietare ufficialmente la fluorurazione dell’acqua. Inoltre, Robert F. Kennedy Jr., Segretario del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, ha annunciato l’intenzione di fermare la raccomandazione del CDC a livello nazionale.
La discussione sulla fluorurazione continua quindi a oscillare tra evidenze scientifiche consolidate e crescenti preoccupazioni pubbliche, in un contesto in cui il rischio di peggiorare la salute dentale pubblica è più concreto che mai.