La geografia non può limitarsi alla sola conoscenza delle terre emerse. Per questo motivo, è importante tenere presente che anche lo studio delle terre sommerse, come i fondali marini, può rivelare informazioni utilissime sul passato, sul presente e sul futuro del mondo stesso.
Un team internazionale di scienziati, fondato dal miliardario Victor Vescovo, ha reso noto un dato molto importante relativo alla mappatura dei fondali marini, rivelando come ne sia stato mappato soltanto il 20% fino ad ora.
Ci sono stati rallentamenti in ordine alla missione generale di mappatura di tutti gli oceani, da completarsi entro il 2030. La recente pandemia, che ha sconvolto il Mondo intero, ha posto un freno notevole a questo progetto.
Appare assurdo, forse, parlare di missioni sulla Luna e su Marte quando ancora non si conosce l’intero pianeta che abitiamo da millenni. Conoscere meglio ciò che abbiamo vicino può essere utile anche per la conoscenza di ciò che dista anni luce da noi. Ci facciamo trascinare dalla voglia di esplorare oltre il mondo.
Attraversare e studiare gli oceani rappresenta, in realtà, una grande sfida ingegneristica anche per i nostri tempi. Non è la stessa cosa esplorare i fondali marini ed esplorare la Luna. Non si comprende perché il nostro satellite debba avere la priorità rispetto al pianeta Terra.
Il problema dei cambiamenti climatici, che possono mettere a repentaglio l’intero ecosistema, potrebbe essere analizzato meglio alla luce degli studi derivanti dall’esplorazione degli oceani e dei fondali marini. Per questo motivo è meglio capire il nostro mondo prima ancora degli altri.