L’alcol e il cervello: effetti cognitivi legati al consumo settimanale
Una recente ricerca pubblicata su Neurology, realizzata dall’Università di San Paolo in Brasile, ha portato alla luce dati preoccupanti sull’impatto dell’alcol sul cervello umano, in particolare con l’avanzare dell’età. Lo studio, diretto dal dott. Alberto Fernando Oliveira Justo, ha analizzato quasi 1.800 autopsie cerebrali di persone classificate in base alla quantità di alcol consumato: astemi, bevitori moderati, forti bevitori ed ex forti bevitori.
Otto o più drink settimanali: rischio aumentato del 133%
Gli scienziati hanno scoperto che consumare almeno otto bevande alcoliche alla settimana è collegato a un incremento del 133% del rischio di sviluppare arteriolosclerosi ialina, una lesione vascolare cerebrale che può compromettere gravemente la salute mentale. Il consumo moderato (fino a sette bevande) non era esente da rischi: anche in questo caso il rischio aumentava del 60% rispetto agli astemi, mentre nei forti bevitori l’incremento era dell’89%.
Danni cerebrali e Alzheimer: una connessione allarmante
I risultati hanno mostrato un legame diretto tra il consumo di alcol e grovigli neurofibrillari, strutture anomale composte da proteina tau, spesso presenti nel cervello di chi soffre di Alzheimer. In particolare, i forti bevitori e gli ex forti bevitori mostravano una maggiore incidenza di questi grovigli, segnalando una potenziale predisposizione alla demenza. Inoltre, l’ex consumo pesante risultava associato a una riduzione del volume cerebrale e delle funzioni cognitive, un effetto non riscontrato nei consumatori attuali ma meno assidui.
Il consumo eccessivo accorcia la vita di 13 anni
Uno degli aspetti più drammatici emersi riguarda l’aspettativa di vita: i forti bevitori morivano in media 13 anni prima dei loro coetanei astemi. Secondo Justo, questi dati confermano come il consumo pesante di alcol sia una questione cruciale di salute pubblica, essendo legato a una maggiore incidenza di malattie cerebrali e a una mortalità anticipata.
Studio trasversale: limiti e prospettive future
È importante sottolineare che si tratta di uno studio trasversale, basato su dati raccolti in un singolo momento. Questo tipo di metodologia non consente di stabilire una relazione causale diretta tra consumo di alcol e danni cerebrali, come ammesso dagli stessi autori. Tuttavia, i risultati si aggiungono a un crescente numero di prove scientifiche sui danni cronici causati dall’alcol, anche in quantità considerate socialmente accettabili.
Fonti autorevoli che hanno trattato questi argomenti includono il National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism (NIAAA), Harvard Medical School e The Lancet.