Un’analisi lucida dell’élite tecnologica nel libro di Adam Becker
Nel panorama sempre più inquietante dell’industria tecnologica globale, l’ultimo libro di Adam Becker, intitolato “More Everything Forever: AI overlords, space empires, and Silicon Valley’s crusade to control the fate of humanity”, getta una luce intensa e destabilizzante sulle ambizioni smisurate dei protagonisti della Silicon Valley. In uscita il 22 Aprile negli Stati Uniti e l’8 Maggio nel Regno Unito, l’opera propone un viaggio dettagliato tra utopie futuristiche, ideologie distorte e strategie geopolitiche mascherate da progresso.
Elon Musk, Marte e l’ossessione per il dominio cosmico
Tra i personaggi centrali dell’inchiesta di Becker c’è ovviamente Elon Musk, descritto come una figura che oscilla tra il genio visionario e il messianico. Il fondatore di SpaceX viene raffigurato come un uomo deciso a colonizzare Marte non tanto per il bene dell’umanità, quanto per inseguire una fantasia di immortalità e controllo assoluto. Le sue dichiarazioni pubbliche, i suoi progetti ultra-capitalisti e la retorica da “salvatore del mondo” delineano un’ideologia che Becker considera potenzialmente pericolosa, non solo per l’ambiente, ma anche per la democrazia.
L’inquietante intreccio tra AI, potere e neoliberismo
Uno dei pilastri dell’analisi di “More Everything Forever” è il rapporto tra intelligenza artificiale e accumulazione di potere. L’autore mette in discussione le vere motivazioni dietro lo sviluppo accelerato di sistemi AI sempre più autonomi, suggerendo che il fine ultimo non sia il benessere collettivo, bensì il consolidamento di un’oligarchia digitale. I tech bros, termine che Becker utilizza per descrivere questi uomini ossessionati dal progresso ad ogni costo, si presentano come filantropi, ma agiscono come tecnocrati autoritari.
Il culto dell’immortalità e la fuga dalla realtà
Il libro scandaglia anche un altro tema ricorrente nelle visioni futuristiche di questi imprenditori: la conquista dell’immortalità attraverso la fusione tra uomo e macchina, il caricamento della coscienza nel cloud o la manipolazione genetica. Si tratta di sogni che, pur sembrando usciti dalla fantascienza, sono parte integrante dei discorsi strategici di fondatori di colossi come Meta, OpenAI e Google DeepMind. Secondo Becker, questi progetti rivelano una profonda incapacità di accettare la mortalità umana e una volontà di sfuggire alle responsabilità terrene.
Silicon Valley e Washington: un’alleanza preoccupante
Con uno stile narrativo tagliente e ironico, Adam Becker denuncia anche il crescente peso politico dei miliardari tech. Il riferimento a Musk e soci che si aggirano nei corridoi del potere di Washington come Godzilla a Tokyo è tutt’altro che metaforico. L’autore sottolinea come influenza politica e lobby digitali stiano ridefinendo le priorità delle agende governative, minacciando l’equilibrio democratico con una nuova forma di imperialismo tecnologico.
Un libro provocatorio che impone una riflessione
“More Everything Forever” è un’opera che sconvolge, irrita e stimola. Una lettura necessaria per comprendere i meccanismi mentali e le ideologie radicali che guidano la nuova aristocrazia digitale. Adam Becker, con la sua esperienza di scrittore scientifico, non si limita alla critica: smaschera un sistema che, dietro lo slogan dell’innovazione, nasconde progetti distopici che potrebbero definire il futuro dell’umanità.
Il libro è stato già menzionato in riviste autorevoli come New Scientist, che lo descrive come una delle analisi più lucide del presente tecnologico, in bilico tra utopia e incubo.