L’esperimento di Steve Mould riaccende il dibattito tra scienza e percezione
Il divulgatore scientifico Steve Mould, celebre su YouTube per i suoi esperimenti di fisica tanto rigorosi quanto creativi, ha deciso di indagare una teoria apparentemente intuitiva: correre in salita su un tapis roulant sarebbe più facile che farlo su una pendenza reale. Il risultato, però, è stato tutt’altro che scontato.
Correre su pendenze reali e tapis roulant: un confronto insidioso
Molti corridori sostengono che la corsa in salita su un tapis roulant sembri meno faticosa rispetto a una salita vera e propria. L’intuito suggerisce che, sul tapis roulant, non ci si debba sollevare realmente nel campo gravitazionale terrestre. Inoltre, la resistenza del vento, assente al chiuso, renderebbe più agevole l’esercizio.
Tuttavia, secondo la relatività galileiana, se si corre su un tapis roulant inclinato in un ambiente chiuso e privo di vento, l’esperienza dovrebbe essere fisicamente equivalente a quella di una corsa reale, almeno in teoria. Mould ricorre a un esperimento mentale con una scala mobile per illustrare il concetto: salire una scala che scende alla stessa velocità della salita dovrebbe implicare lo stesso sforzo, perché non vi è accelerazione netta verso l’alto.
Test con pareti d’arrampicata e robot su ruote
Per verificare queste teorie, Mould ha realizzato alcuni test pratici. Prima ha usato una parete d’arrampicata mobile, riportando sensazioni soggettive di sforzo simile tra salite statiche e mobili. In seguito, ha utilizzato una macchina telecomandata, una rampa fissa e un tapis roulant inclinato per misurare il consumo energetico.
Il risultato è stato una differenza costante di circa 1 watt: 9 watt sul tapis roulant contro 10 watt sulla rampa. Un dato piccolo, ma persistente attraverso ripetute prove. Un’anomalia che ha lasciato perplesso anche Mould stesso.
Ipotesi e riflessioni sulla validità dei dati
Mould ha considerato diverse possibili spiegazioni, a partire dalla resistenza dell’aria, stimata però solo a 0,3 watt — insufficiente per colmare la differenza. Ha poi osservato che le ruote della macchina slittavano sul tapis roulant, riducendo temporaneamente lo sforzo richiesto al motore. Se, come ipotizzato, questo non avvenisse sulla rampa fissa, il dislivello energetico si spiegherebbe.
Empatia scientifica verso i dati scomodi
Dopo il risultato inatteso, Mould ha ammesso di aver provato una strana forma di empatia per i terrapiattisti. Non perché condivida le loro idee, ma perché ha sperimentato lo stesso istinto umano di rigettare i dati contrari alle proprie convinzioni. Ha sottolineato l’importanza, per ogni scienziato, di affrontare anche i risultati che non confermano le proprie ipotesi, con rigore e onestà intellettuale.
Mould non ha tratto conclusioni definitive. Anzi, ha chiuso il suo esperimento con un invito a migliorare la metodologia e continuare la ricerca. Perché, in fondo, anche una differenza di 1 watt può aprire una porta inaspettata sulla comprensione del movimento umano e delle forze che lo regolano.
Fonti autorevoli che hanno trattato il tema
Tra le fonti che hanno analizzato o riportato questo esperimento figurano IFLScience, ScienceAlert, e i contenuti originali pubblicati sul canale YouTube ufficiale di Steve Mould.