La costruzione di strade nelle montagne africane espone le specie più vulnerabili
Le montagne remote dell’Africa stanno diventando trappole mortali per numerose specie animali, tra cui leoni, leopardi, aquile della steppa e avvoltoi cappuccini. La costruzione di nuove infrastrutture stradali in queste aree ad alta quota, una volta inaccessibili, sta trasformando i paesaggi naturali in pericoli costanti per la fauna selvatica. Secondo dati condivisi alla Seconda Conferenza Sudafricana sulle Montagne (SAMC2025), il numero di animali uccisi da veicoli ha raggiunto livelli allarmanti.
Le montagne: un nuovo fronte di rischio per la fauna selvatica
Dalle analisi condotte su oltre 5.000 casi di collisioni veicolo-fauna, emerge che la mortalità più alta si verifica proprio nelle aree montuose, dove il 10,1% delle specie uccise è classificato come Quasi Minacciato o Vulnerabile nella Lista Rossa IUCN. In confronto, nelle pianure questo valore scende al 5,1%. Le strade tortuose e l’asprezza del terreno complicano la visibilità e i tempi di reazione sia per gli automobilisti che per gli animali, aumentando esponenzialmente le possibilità di impatto.
Le specie più colpite: mammiferi, anfibi e rapaci
Gli anfibi risultano tra i gruppi più colpiti nelle zone montane, mentre mammiferi come elefanti e cani selvatici africani – entrambi già in pericolo – sono investiti più frequentemente nelle pianure. Tra gli uccelli falcidiati figurano l’aquila della steppa, a rischio di estinzione, e l’avvoltoio cappuccino, vittima del bracconaggio per usi rituali e per la carne.
L’Africa segue i modelli di mitigazione globali?
Alcuni paesi nel mondo stanno già sperimentando soluzioni per ridurre i conflitti tra uomo e fauna. In Australia, l’introduzione di un sistema di allarme virtuale ha ridotto della metà gli incidenti con animali lungo un’autostrada. Negli Stati Uniti, la California è impegnata nella costruzione del più grande passaggio faunistico del pianeta, progettato per collegare habitat frammentati e salvaguardare le popolazioni animali in declino.
La sfida della convivenza uomo-fauna in un’Africa che cambia
La Professoressa Aliza le Roux, dell’Università dello Stato Libero, sottolinea come i modelli meteorologici imprevedibili e i cambiamenti topografici accentuino il rischio di collisioni nelle zone elevate. Questo fenomeno, se non gestito con infrastrutture pensate per la coesistenza, potrebbe rappresentare un ulteriore colpo alla biodiversità africana, già messa a dura prova dal cambiamento climatico, dalla deforestazione e dalla crescente pressione antropica.
Fonti autorevoli che hanno trattato l’argomento includono National Geographic, BBC Earth, IUCN Red List, e Scientific American.