Un rarissimo sistema binario svelato nel cuore della Via Lattea
Un team di astronomi dell’Università di Warwick ha individuato un inedito sistema binario composto da due nane bianche, estremamente compatto e massiccio, situato a soli 150 anni luce dalla Terra, nel cuore della nostra galassia. Secondo i calcoli, le due stelle sono destinate a fondersi e a dare origine a una supernova di tipo Ia in un arco temporale stimato attorno ai 23 miliardi di anni. Questa spettacolare esplosione sarà centinaia di migliaia di volte più luminosa di Giove e superiore di dieci volte alla luminosità della Luna piena.
Le supernove di tipo Ia: fari cosmici per misurare l’universo
Le supernove di tipo Ia rivestono un ruolo cruciale nell’astrofisica moderna, poiché agiscono da “candele standard” per misurare le distanze tra la Terra e galassie lontane. Tali eventi esplosivi si verificano quando una nana bianca supera il limite di Chandrasekhar, ovvero circa 1,4 masse solari, innescando un collasso gravitazionale e una successiva detonazione termonucleare.
Gli scienziati ritengono da tempo che la maggior parte di queste esplosioni nasca in sistemi binari di nane bianche, nei quali una delle due stelle sottrae progressivamente materia alla compagna, raggiungendo così la massa critica.
La coppia di nane bianche più vicina e più massiccia mai osservata
La scoperta, descritta nella prestigiosa rivista Nature Astronomy, riguarda una coppia stellare con massa totale di 1,56 masse solari, la più elevata finora confermata per un sistema di questo tipo. Le due nane bianche orbitano a una distanza pari a un sessantesimo di quella tra la Terra e il Sole, e completano una rivoluzione reciproca in poco più di 14 ore. Con il passare del tempo, l’emissione di onde gravitazionali le porterà a collidere, generando un’esplosione distruttiva.
Un’esplosione a quattro fasi: la detonazione quadrupla
Secondo i modelli sviluppati dal team, la futura supernova sarà una rara detonazione quadrupla. Il processo si innescherà sulla superficie della nana bianca che guadagna massa, causando una prima esplosione locale. A seguire, il nucleo della stessa stella esploderà, trasferendo l’energia alla compagna e determinando una terza e una quarta esplosione. L’intero sistema sarà annientato, liberando un’energia incalcolabile, miliardi di volte superiore a quella delle più potenti armi nucleari mai realizzate.
L’importanza statistica della scoperta
Come sottolinea James Munday, primo autore dello studio, la scoperta rappresenta un punto di svolta nella comprensione dei progenitori delle supernove di tipo Ia. Il fatto che una tale configurazione si trovi così vicino al Sistema solare indica che questi sistemi potrebbero essere più comuni del previsto. Ingrid Pelisoli, anche lei dell’Università di Warwick, sottolinea come l’indagine non si fermi qui: la ricerca continua, e nuove scoperte sono all’orizzonte.
Un’esplosione futura, ma senza pericolo per la Terra
Nonostante la relativa vicinanza del sistema binario, l’umanità non correrà alcun rischio. Quando l’esplosione avverrà, sarà uno spettacolo astronomico senza precedenti, ma non minaccerà il nostro pianeta. D’altronde, tra 23 miliardi di anni, come ironicamente ricorda una celebre canzone di Francesco Guccini, probabilmente “noi non ci saremo”.