Il clima rovente minaccia l’equilibrio psichico degli australiani
Il cambiamento climatico sta trasformando l’Australia in una fornace psicologica. Oltre agli effetti fisici devastanti, l’aumento delle temperature potrebbe scatenare una vera e propria emergenza di salute mentale nei prossimi decenni. A sostenerlo è uno studio pubblicato su Nature Climate Change, che ha analizzato i dati clinici raccolti in tutto il Paese tra il 2003 e il 2018.
Secondo la ricerca, le ondate di calore sono già collegate a un incremento dei ricoveri per disturbi mentali e comportamentali (DMB), inclusi ansia, depressione, schizofrenia, dipendenze da sostanze e disturbo bipolare. I ricercatori mettono in guardia: senza azioni decisive contro il riscaldamento globale, il carico dei DMB potrebbe aumentare fino al 49% entro il 2050, rendendo il caldo un acceleratore di disagio psichico.
L’impatto invisibile delle alte temperature sul benessere psicologico
Durante l’ondata di calore del 2008 ad Adelaide, durata 15 giorni, si è verificato un aumento del 64% dei ricoveri psichiatrici tra i bambini e del 10% tra gli over 75. Anche se il tasso di mortalità non ha mostrato picchi rilevanti, gli anni vissuti in salute si sono ridotti sensibilmente, evidenziando un peggioramento delle condizioni psichiche non sempre evidente ma clinicamente rilevante.
La scienza non ha ancora chiarito i meccanismi precisi alla base di questo legame. Tuttavia, le ipotesi più accreditate coinvolgono alterazioni della temperatura corporea, che potrebbero compromettere l’ossigenazione del sistema nervoso centrale, insieme a disturbi del sonno e risposte fisiologiche alterate allo stress.
Giovani più esposti al rischio mentale, soprattutto nelle aree fredde
Sebbene l’opinione comune suggerisca che gli anziani siano più vulnerabili al caldo, i giovani adulti sembrano pagare il prezzo più alto in termini mentali. La ragione? Minore attenzione alle precauzioni, stili di vita più attivi e maggiore esposizione al lavoro all’aperto. I ricercatori lanciano l’allarme: con l’aumento della frequenza e dell’intensità delle ondate di calore, il peso dei disturbi mentali potrebbe raddoppiare entro il 2050, passando dall’1,8% al 2,8% dei ricoveri annui.
Paradossalmente, le regioni australiane più fresche sono quelle meno preparate a reggere l’impatto del caldo estremo. In queste zone, dove l’adattamento climatico è inferiore, gli effetti delle alte temperature sulla salute mentale rischiano di essere amplificati.
L’urgenza di nuovi strumenti per la salute pubblica
Gli studiosi dell’Università di Adelaide insistono sulla necessità di fornire ai professionisti della sanità pubblica strumenti specifici per affrontare il cambiamento climatico come fattore di rischio mentale. In un Paese dove quasi 8,6 milioni di persone soffrono o soffriranno di un DMB, l’adattamento delle politiche sanitarie alle nuove condizioni climatiche non è più una scelta, ma un’urgenza sociale.
L’Australia si trova di fronte a una minaccia silenziosa ma crescente, in cui le temperature in aumento diventano una miccia per crisi psicologiche. Intervenire ora significa salvaguardare il benessere mentale delle future generazioni in un mondo sempre più instabile dal punto di vista climatico.