Harvard testa una telecamera AI a infrarossi per tracce aliene
Nel cuore del Centro di Astrofisica dell’Università di Harvard, il Progetto Galileo ha avviato una nuova fase nella caccia a possibili astronavi extraterrestri. Il fulcro è un dispositivo d’avanguardia: Dalek, una telecamera AI a infrarossi capace di rilevare oggetti volanti non identificati attraverso lo spettro del calore. Questa tecnologia, ancora in fase sperimentale, promette di trasformare la ricerca sugli UAP (Unidentified Aerial Phenomena) con una precisione e una portata mai viste prima.
La telecamera Dalek: un occhio intelligente sul cielo
Il prototipo Dalek è stato presentato ufficialmente da Laura Domine, scienziata dell’Università di Harvard, alla Lunar and Planetary Science Conference nel Marzo 2025. L’obiettivo è monitorare il cielo 24 ore su 24, alla ricerca di anomalie termiche che potrebbero sfuggire ai tradizionali radar o alle telecamere ottiche.
A differenza delle immagini visibili, l’infrarosso permette di identificare oggetti che emettono calore ma non luce, rendendo possibile l’individuazione di astronavi ipotetiche o tecnofirme aliene che altrimenti resterebbero invisibili.
UAP e intelligenza artificiale: una sinergia rivoluzionaria
L’intelligenza artificiale integrata nella telecamera Dalek analizza in tempo reale una quantità enorme di dati. Fino ad oggi, sono stati osservati oltre 500.000 oggetti celesti, con un tasso di anomalia del 16%, pari a circa 80.000 casi. Questi risultati rappresentano una base empirica inedita per lo studio degli UAP, suggerendo che alcune anomalie non rientrano nelle categorie note di fenomeni naturali o tecnologici umani.
Il sistema è in grado di distinguere i movimenti anomali e le traiettorie irregolari, elementi chiave nella classificazione degli oggetti non identificati.
L’origine delle anomalie: segnali alieni o eventi naturali?
Tra i risultati più eclatanti, spiccano 144 traiettorie anomale. Tuttavia, senza informazioni precise su altitudine, velocità e condizioni atmosferiche, non è ancora possibile confermare se si tratti di tecnologie extraterrestri o di fenomeni naturali sconosciuti.
Gli studiosi restano cauti, sottolineando che la mancanza di spiegazioni non equivale alla prova di vita aliena, ma evidenzia la necessità di continuare l’osservazione con strumenti sempre più sofisticati.
Un nuovo paradigma per la ricerca scientifica
La combinazione tra infrarossi e AI apre orizzonti nuovi nel panorama della ricerca astrofisica. Dopo i rapporti pubblicati nel 2021 dall’Office of the Director of National Intelligence (ODNI) sugli UAP, l’interesse globale verso questi fenomeni è cresciuto esponenzialmente. Il progetto di Harvard si inserisce in questo contesto, cercando di dare una risposta rigorosa e scientifica a una delle più grandi domande dell’umanità.
La possibilità di rilevare tecnologie avanzate di origine ignota rappresenta una svolta, e la telecamera AI Dalek potrebbe essere lo strumento decisivo per trasformare una teoria in evidenza.
Fonti autorevoli: Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, Lunar and Planetary Science Conference, ODNI, MIT Technology Review, Nature Astronomy.