Microsoft testa Recall, l’intelligenza artificiale che memorizza tutto
Microsoft ha dato il via alla distribuzione controllata di Recall, la nuova funzione basata su intelligenza artificiale che registra ogni attività svolta sul PC, permettendo agli utenti di rivisitarle in qualsiasi momento. Si tratta di una tecnologia pensata per i computer dotati di Copilot Plus, dotati quindi di potenza sufficiente per elaborazioni AI avanzate.
L’attivazione della funzione avviene in modo manuale e richiede l’esplicito consenso dell’utente, modificando l’impostazione originaria che prevedeva una abilitazione automatica. In questo modo, Microsoft cerca di rispondere alle preoccupazioni sulla privacy che avevano già costretto l’azienda a rinviare il lancio più volte nel 2024.
Come funziona Recall: schermate periodiche e riconoscimento biometrico
Recall opera acquisendo istantanee dello schermo a intervalli regolari, anche quando l’utente cambia applicazione o finestra. Le immagini vengono poi archiviate in locale e possono essere consultate tramite una ricerca testuale basata sul contenuto visivo. Per garantire la sicurezza dei dati, è necessario configurare Windows Hello, il sistema di riconoscimento facciale integrato, che permette l’accesso solo all’utente registrato.
Tra i dettagli rivelati da The Verge, viene sottolineata la possibilità di interrompere temporaneamente il salvataggio delle schermate, fornendo così un maggiore controllo all’utente sulla gestione delle informazioni sensibili.
Lingue supportate e limiti attuali
In questa fase iniziale, Recall è disponibile esclusivamente in inglese, cinese semplificato, francese, tedesco, giapponese e spagnolo, con la lingua italiana ancora non supportata. Il test è riservato agli iscritti al programma Insider in possesso di dispositivi compatibili, e punta a perfezionare l’esperienza d’uso prima del rilascio globale previsto nei prossimi mesi.
Obiettivi e sfide: una memoria digitale per ogni utente
L’ambizione di Microsoft con Recall è quella di creare una sorta di memoria digitale permanente, in grado di aiutare gli utenti a ritrovare qualsiasi elemento – da un documento visualizzato giorni prima a una conversazione in una finestra di chat. Il tutto grazie a un’interfaccia descrittiva, dove basta digitare ciò che si ricorda (ad esempio “documento con grafico blu e logo MTG”) per ricevere risultati visivi pertinenti.
Nonostante le potenzialità, i dubbi legati alla privacy restano al centro del dibattito. Il salvataggio continuo di schermate solleva interrogativi sull’uso dei dati sensibili, anche se Microsoft ha assicurato che le informazioni non lasceranno mai il dispositivo e non saranno accessibili da terze parti.
Fonti autorevoli:
The Verge, Microsoft Newsroom, Windows Central, ZDNet, TechCrunch.