Un evento raro: esplosione solare emette massicce quantità di elio-3
Nel marzo 2022, durante un avvicinamento record, la sonda Solar Orbiter — frutto della collaborazione tra NASA e ESA — ha immortalato un fenomeno eccezionale: un’improvvisa e massiccia emissione di elio-3 (³He), isotopo leggero e raro dell’elio. Ciò che ha stupito gli scienziati non è solo la quantità insolita di particelle rilasciate, ma anche la zona da cui sono state emesse: un piccolo getto solare proveniente da un’area del Sole con debole attività magnetica, fenomeno anomalo rispetto ai consueti meccanismi esplosivi legati alle regioni più turbolente della nostra stella.
Elio-3: il “carburante lunare” per il futuro energetico
Il ³He, composto da due protoni e un solo neutrone, è estremamente raro sulla Terra, dove viene schermato dal campo magnetico. Tuttavia, è più abbondante sulla Luna, dove il vento solare può depositare questo isotopo direttamente sulla superficie, in assenza di protezione magnetica. Questo lo rende un candidato ideale per missioni di estrazione lunare, soprattutto per le sue applicazioni promettenti nella fusione nucleare pulita, nella criogenia avanzata, nei calcolatori quantistici e nella rilevazione di neutroni in ambito medico e militare.
Solar Orbiter registra un picco senza precedenti
Il rilevamento del Solar Orbiter ha mostrato un aumento straordinario: fino a 200.000 volte la quantità tipica di particelle di elio-3, accelerate a velocità molto elevate. L’esplosione è stata tracciata anche dall’Osservatorio della Dinamica Solare (SDO), attivo dal 2010 in orbita terrestre. Grazie a immagini ad alta risoluzione nell’estremo ultravioletto, gli scienziati hanno localizzato l’origine esatta del fenomeno: un piccolo punto brillante sul bordo di un buco coronale, evidenziato da una freccia blu su uno sfondo rosso, indicante la regione della fuoriuscita.
Una dinamica inaspettata: ³He da regioni solari tranquille
Secondo il dottor Radoslav Bucik del Southwest Research Institute, le aree di origine di questo tipo di getto appaiono tranquille e debolmente magnetizzate, contrariamente alle attese. Le teorie più recenti suggeriscono che proprio in queste zone più calme si creerebbero le condizioni ideali per l’arricchimento di ³He, probabilmente grazie a onde lievi o micro-turbolenze capaci di influenzare il comportamento degli ioni leggeri. Un’anomalia importante è stata anche la composizione del materiale espulso: carbonio, azoto, silicio e zolfo — piuttosto che elementi pesanti come il ferro — indicano interazioni inattese nei processi di ionizzazione.
Solo 19 eventi simili in 25 anni: un segnale da non ignorare
Nei decenni di osservazione spaziale, sono stati registrati appena 19 eventi di questa intensità, un numero che sottolinea l’estrema rarità del fenomeno. Questa nuova esplosione solare offre quindi un’opportunità unica per studiare i meccanismi di accelerazione selettiva dell’elio-3, elemento destinato a diventare strategico nella corsa alla colonizzazione della Luna e nello sviluppo di energie alternative sostenibili.
Riferimenti scientifici
Approfondimenti sul comportamento del vento solare, l’attività dei buchi coronali e le applicazioni terrestri dell’elio-3 sono stati trattati da fonti accreditate come NASA, European Space Agency, Nature Astronomy e Science Advances.