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Scoperto che i rinoceronti preistorici vivevano in superbranchi

By Mirko Rossi
Published 13 Aprile 2025
4 Min Read
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Una catastrofe naturale rivela il comportamento sociale dei rinoceronti estinti

Un evento catastrofico avvenuto 12 milioni di anni fa ha fornito agli scienziati nuove prove sul comportamento sociale dei Teleoceras major, antichi rinoceronti nordamericani. L’eruzione di un supervulcano, oggi associato all’area di Yellowstone, ha seppellito centinaia di questi animali in un unico luogo: i celebri Letti Fossili di Ashfall, situati nell’attuale Nebraska nord-orientale.

 

I Teleoceras major, animali dal corpo robusto simile a quello di un ippopotamo e zampe tozze, erano erbivori acquatici che si spostavano in zone umide e laghi. L’eccezionale stato di conservazione dei resti fossili, scoperti per la prima volta nel 1971, ha permesso ai paleontologi di indagare più a fondo sul loro stile di vita e sul motivo per cui oltre 100 esemplari si trovavano nello stesso punto al momento dell’eruzione.

 

Gli isotopi nei denti svelano la stanzialità dei branchi

Un’analisi avanzata basata sullo studio degli isotopi di stronzio, ossigeno e carbonio presenti nei denti degli animali ha rivelato un dettaglio sorprendente: i rinoceronti non migravano, ma rimanevano stanziali nello stesso ambiente, muovendosi poco o nulla.

 

Questa tecnica, comunemente impiegata anche nello studio della fauna contemporanea, permette di tracciare i movimenti degli animali analizzando la firma isotopica della vegetazione ingerita, la quale riflette le caratteristiche geologiche del suolo in cui cresce. Il rapporto isotopico dello stronzio, ad esempio, ha dimostrato che i rinoceronti si nutrivano costantemente nella stessa area, senza segnali di spostamenti stagionali o tentativi di fuga dalla catastrofe.

 

La morte lenta dopo l’eruzione del supervulcano

Contrariamente alla morte istantanea avvenuta durante l’eruzione del Vesuvio a Pompei, i rinoceronti di Ashfall morirono lentamente. La cenere vulcanica trasportata dal vento ricoprì l’ambiente circostante, contaminando acqua e cibo. Gli animali, incapaci di abbandonare il luogo, morirono soffocati o per inedia, in un lento declino che testimonia l’impatto devastante delle eruzioni vulcaniche su interi ecosistemi.

 

Le carcasse, conservate straordinariamente bene, mostrano segni di predazione da parte di altri animali, tra cui il Borophagus hilli, un cane preistorico noto per la sua capacità di frantumare le ossa. Questo dettaglio aggiunge un ulteriore tassello al quadro ecologico dell’epoca.

 

Un sito paleontologico di importanza mondiale

Il sito di Ashfall Fossil Beds è oggi considerato uno dei più importanti al mondo per lo studio del Miocene medio, e la nuova ricerca pubblicata su Scientific Reports rappresenta una svolta nello studio della vita sociale dei mammiferi estinti. L’autore principale dello studio, oggi dottorando, ha raccontato con emozione di come da bambino visitasse quel sito, e di come oggi il suo nome sia legato a un luogo che ha contribuito in modo cruciale alla ricostruzione della preistoria nordamericana.

 

Fonti autorevoli come Nature, Scientific American e Smithsonian Magazine hanno trattato a fondo il tema, sottolineando l’importanza dell’interdisciplinarità tra geologia, biologia evolutiva e paleontologia per svelare i misteri del passato.

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