Interazioni tra additivi: nuove scoperte sui cibi ultra-lavorati
Una nuova indagine scientifica condotta dall’Università Sorbona Paris Nord ha evidenziato come combinazioni ricorrenti di additivi presenti negli alimenti ultra-processati possano contribuire all’aumento del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. I ricercatori, sfruttando tecniche algoritmiche avanzate, hanno analizzato i dati sanitari di oltre 108.000 soggetti, monitorati per un periodo medio di quasi otto anni, confrontando le abitudini alimentari con i tassi di insorgenza della malattia.
Due combinazioni sotto accusa: tra dolcificanti e addensanti
Lo studio ha identificato cinque miscele comuni di additivi, ma due di esse sono risultate particolarmente collegate a un aumento del rischio:
La prima miscela comprende amidi modificati, gomma di guar e carragenina. Questi additivi si trovano frequentemente in prodotti come salse pronte, dessert lattieri e brodi industriali, ed è stata associata a un incremento dell’8% del rischio di diabete di tipo 2.
La seconda miscela include acido citrico, citrati di sodio e dolcificanti artificiali, frequentemente presenti in bibite gassate e altre bevande zuccherate. Questa combinazione è stata legata a un aumento del 13% del rischio.
Limiti dello studio e nuove prospettive di ricerca
Anche se i risultati non dimostrano una connessione diretta di causa-effetto, le associazioni statistiche sono giudicate sufficientemente rilevanti da sollevare preoccupazioni sanitarie. Il team ha sottolineato che si tratta del primo studio a esplorare l’effetto sinergico delle co-esposizioni ad additivi, evidenziando possibili interazioni metaboliche ancora poco comprese.
Tuttavia, alcune limitazioni sono da considerare. La popolazione osservata era prevalentemente femminile, e la rappresentatività geografica potrebbe risultare limitata. Inoltre, le difficoltà nel misurare accuratamente la multi-esposizione e nel controllare fattori confondenti indicano che ulteriori approfondimenti scientifici sono necessari.
Implicazioni per le politiche alimentari
I risultati rafforzano le preoccupazioni legate alla diffusione di alimenti industrialmente trasformati, spingendo a un ripensamento delle attuali linee guida su etichettatura e sicurezza degli additivi. I ricercatori sottolineano l’importanza di limitare gli additivi non essenziali nella dieta quotidiana e auspicano che queste evidenze iniziali stimolino nuovi studi su scala internazionale.