Un sistema binario vicino alla Terra esploderà in una supernova di tipo Ia
Un evento cosmico di straordinaria rarità e importanza scientifica è stato identificato a circa 150 anni luce dalla Terra, dove un sistema binario composto da due nane bianche è destinato a esplodere in una supernova di tipo Ia tra circa 23 miliardi di anni. La scoperta conferma per la prima volta una predizione teorica a lungo dibattuta tra gli astrofisici: non è una sola, ma due nane bianche a generare queste potenti esplosioni stellari.
La morte annunciata di due stelle compatte
Le nane bianche, residui di stelle che hanno esaurito il proprio combustibile nucleare, non brillano come le stelle “vive” della sequenza principale, ma rappresentano i cadaveri ultradensi di stelle di piccola e media massa. Quando due di queste nane si trovano in orbita ravvicinata, possono fondersi e innescare un’esplosione catastrofica, superando il limite di Chandrasekhar, cioè la soglia oltre la quale la massa di una nana bianca diventa instabile.
Il sistema individuato, WDJ181058.67+311940.94, ha una massa totale di 1,56 masse solari e completa un’orbita ogni 14 ore. Una distanza orbitale minuscola, pari a 1/60 della distanza tra la Terra e il Sole, implica che le due stelle finiranno per collidere, liberando un’energia tale da generare una supernova perfettamente misurabile.
Implicazioni scientifiche e cosmologiche
La supernova di tipo Ia è uno strumento essenziale della cosmologia, grazie al suo picco di luminosità costante, che consente di calcolare con precisione le distanze astronomiche. Il nuovo sistema scoperto rappresenta una pietra miliare nella comprensione dell’origine di queste esplosioni, permettendo agli scienziati di collegare direttamente un sistema progenitore a una supernova futura.
Finora, le teorie presumevano che le doppie nane bianche fossero i principali progenitori di queste supernove, ma mancava una prova osservativa. Questo nuovo caso, però, dimostra che esistono sistemi con le caratteristiche necessarie per esplodere in tempi compatibili con l’età dell’Universo, oggi stimata in 13,8 miliardi di anni.
Una scoperta a portata di telescopio
Essendo così vicino alla Terra, il sistema appena scoperto suggerisce che molti altri simili potrebbero nascondersi nella nostra Via Lattea, celati tra i miliardi di stelle. I dati provengono dal sondaggio DBL, e la scoperta rappresenta un punto di svolta nella caccia ai precursori stellari delle supernove.
Grazie a questa osservazione, la comunità scientifica può ora attribuire con certezza una parte del tasso di supernove a questi sistemi doppi. Fino ad ora, si trattava solo di speculazioni teoriche.
Un futuro remoto già scritto
Anche se l’esplosione è attesa tra miliardi di anni, quando la Terra sarà già scomparsa e il Sole ridotto a sua volta a una nana bianca, la scoperta offre un’occasione unica per comprendere i meccanismi evolutivi stellari. È un promemoria affascinante di come, nel silenzio del cosmo, ogni fine possa essere annunciata con eoni di anticipo.